Il legame tra due persone, quando sono state sposate a lungo, per di più con periodi felici nel passato e figli nel presente, non si cancella dopo il divorzio e relazioni successive. Tra i protagonisti del film di Nancy Meyers (che ha scritto, diretto e co-prodotto), separati da anni, basta un reincontro e la scintilla della passione si accende ancora una volta. Ma pure il solo diventare amanti "E' complicato", non foss'altro per il fatto che lui nel frattempo si è risposato e lei, in seguito ad un periodo solitario, sta potenzialmente cominciando un nuovo, diverso, rapporto di coppia. Il punto di vista è principalmente femminile, affidato ad una vibrante, frastornata Meryl Streep che stila una lista - da sottoporre al proprio psicologo - delle possibili ragioni per continuare la frequentazione dell'ex-marito (almeno all'inizio segretamente, soprattutto per tutelare i loro ragazzi, che anche se ormai cresciuti e indipendenti hanno sofferto come lei un vero e proprio trauma per la fine del matrimonio), rivive le piccole aspettative romantiche sue come quelle maggiori dei figli rispetto all'ipotesi di un riavvicinamento dei genitori, e infine le stesse concause del fallimento coniugale ("tutte quelle mezze verità che si accumulano..."). Anche perché, a riportare continuamente alla realtà e ai rispettivi impegni, per entrambi ci sono gli onnipresenti telefoni cellulari. E da parte sua l'uomo, pronto a rimettersi in gioco, capisce che ogni unione comporta problemi, a volte i medesimi, nella vita le persone conoscono direzioni e gradi di maturazione differenti, e alcune situazioni risultano quindi irrecuperabili. Tre candidature ai golden globe per una commedia con diverse occasioni di ilarità (un po' di divertente "follia" dopo la fumata di hashish, la scena con skype in camera da letto, il fidanzato della figlia che sa) sparse in un’originale, competente e serena analisi delle dinamiche emotive