E' possibile raccontare l'Italia degli ultimi trent'anni senza citare la classe dirigente politica? Senza fare il nome di un politico che sia uno? Si puo' fare. E il risultato è ancora più dirompente. Lo ha dimostrato 'Niente paura - Come siamo e come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue" film in concorso alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia per la regia di Piergiorgio Gay che ha lavorato alla sceneggiatura con Piergiorgio Paterlini. 'Niente paura' è una carrellata di testimonianze sullo stato dell'Italia, sull'identità nazionale non razzista, non regionalista, nell'epoca delle 'passioni spente', nell'epoca della crisi della politica e della lontananza della gente dai partiti. Ne parlano personaggi conosciuti come Giovanni Soldini, Stefano Rodotà, Carlo Verdone, Paolo Rossi, Margherita Hack, Beppino Englaro, Umberto Veronesi, Don Ciotti. Portano il loro contributo anche gli sconosciuti : una bancaria, una studentessa, una cameriera, un tecnico di laboratorio. 'Niente paura' è un film educativo per le giovani generazioni e il regista sta pensando di poterlo proiettare nelle scuole . "E' un'ipotesi che stiamo prendendo in considerazione - ha rivelato Gay - come ulteriore momento di diffusione del film. Con Piegiorgio Paterlini volevamo raccontare l'Italia attraverso le testimonianze delle persone conosciute e non senza un percorso cronologico definito e senza la presenza di politici contemporanei. Abbiamo semplicemente stilato un elenco delle persone che ci piacciono. 'Niente paura' assicura il regista non è un film militante. "E' un film per ricordare i principi. Cito una frase del costituzionalista Zagrebelski: La Costituzione 'è quella cosa che i popoli si danno quando sono sobri, a valere per quando saranno ubriachi. E'evidente che in questo periodo un pò d'alcol c'è.