Regia: Katryn Bigelow. Scenografie: Karl Juliusson e Michael Novotny. Montaggio: Walter Murch. Costumi: Marit Allen. Musiche: Klaus Badelt. Interpreti: Harrison Ford, Liam Neeson, Peter Sarsgaard. Produttore: Katryn Bigelow. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: U.S.A. - Germania - Gran Bretagna, 2002. Durata: 124'.
Amato e rispettato dai suoi uomini e considerato uno dei capitani più ricchi d'esperienza della Marina Sovietica, Mikhail Polenin (Neeson) viene rimosso dal comando del K-19 quando i dirigenti sovietici giungono alla conclusione che non ha approntato in tempo il sottomarino su cui puntano molto.
Al suo posto nominano il capitano Alexei Vostrikov (Ford), un ufficiale dalla volontà d'acciaio , che consapevole dell'importanza del compito affidatogli, vara il K-19 esattamente alla data prevista, il 19 Giugno 1961.
Polenin, data la sua conoscenza del sottomarino, rimane a bordo come comandante in seconda e si scontra ripetutamente con Vostrikov.
Ma i due hanno una cosa in comune: sono fedeli alla Marina e al loro paese.
Una volta in navigazione, Vostrikov testa il K-19 e l'equipaggio fino al limite estremo, portandoli alla profondità massima, e oltre, quasi alla "quota di schiacciamento", a 1000 piedi sotto il livello del mare.
Le esercitazioni, pesanti sul piano fisico, emotivo e psicologico, terminano con il lancio di un missile prova.
Poi arriva il fatidico ordine da Mosca: il K-19 deve dirigersi ad ovest, sfiorare le basi NATO e portarsi a meno di 400 km al largo delle coste U.S.A., tra Washington e New York.
Ignorando che il sottomarino è danneggiato, Vostrikov obbedisce e inizia con i suoi uomini quello che potrebbe essere il loro ultimo viaggio.
Il 4 Luglio 1961, durante la missione, si verifica il disastro: nell'impianto di raffreddamento del reattore del sottomarino atomico si apre una falla e il nocciolo lentamente, ma inesorabilmente si riscalda.
Se raggiungesse i 1000 gradi il reattore potrebbe fondere, con esiti catastrofici.
Chiuso ermeticamente e fortemente radioattivo, il comparto del reattore, se aperto, emetterebbe una enorme quantità di radiazione che investirebbero tutto il sottomarino.
Eppure bisogna farlo, lo scoppio del reattore innescherebbe le testate dei missili e un esplosione nucleare così vicina ad una base NATO potrebbe scatenare la terza guerra mondiale.