Prima parte del lavoro di Soderbergh dell'unica pellicola composta da L’Argentino e dal secondo atto Guerriglia. Ci troviamo nel 1956, quando il 26 Novembre Fidel Castro viaggia alla volta di Cuba con un manipolo di ribelli; tra questi anche il giovane Ernesto "Che" Guevara. Abbandonata l'idea di diventare medico, Ernesto, si unisce ai guerriglieri che hanno deciso di far cadere il dittatore cubano Fulgencio Batista. Ben presto il Che farà vedere tutto il suo coraggio, accompagnato dai suoi ideali, che lo faranno diventare un eroe per le popolazioni locali e simbolo delle rivoluzioni latino-americane.
Steven Soderbergh è da sempre un autore “schizofrenico”, che alterna opere e logica mainstream a operazioni sperimentali, commercialità a teoria che si fa prassi senza mediazione. Investito al suo esordio della carica di possibile guida del cinema indipendente, il regista vinse a sorpresa la Palma d'oro con il film Sesso, bugie e videotape e la carta d'ingresso nel mondo del cinema ufficiale, legato alle produzioni regolari e alla top list del box-office. Salito sul palcoscenico dell'entertainment professionale hollywoodiano, non ha mai smesso di mettere in atto una deliberata strategia dell'inappartenenza, concedendosi coraggiose incursioni nei territori dell'autorialità, vivendo intelligentemente e brillantemente su monumenti eretti da altri (Intrigo a Berlino), giocando coi generi e ammiccando più o meno scopertamente ad alcuni suoi celebri momenti (situazioni topiche, personaggi, battute). Il “Che” è un film articolato in più di quattro ore di agiografia da biopic, distribuito in due proiezioni autonome e differenti. Soderbergh agisce a metà campo in una zona franca posta fra le due consuete alternanze: è un'opera dialettica che condensa la duplicità del regista nello spazio di un unico film-fiume, che attraversa la Sierra Maestra e mette a fuoco un Che "con dentro la pena e fuori il sorriso".
Il primo dei due atti immerge il Comandante Del Toro nell'atto pratico rivoluzionario, introducendo e dando ragione del secondo capitolo e della partenza di Ernesto Guevara da Cuba. Se “Che - L’argentino” è in movimento verso l'Avana, “Che – Guerriglia” sarà, all'opposto, in fuga dal modello socialista sovietico concretizzato da Castro e alla volta dell'impresa boliviana. Alternando l'avanzata della Rivoluzione a colori con un'intervista al Che e il suo intervento all'Assemblea delle Nazioni Unite (nel 1964) in bianco e nero, il regista georgiano sbilancia verso nuove configurazioni il film biografico. Applica al senso etico del comportamento del Che e alla materia e ai corpi di allora un'estetica contemporanea, accusando esplicitamente, senza tralasciare le responsabilità cubane, il proprio Paese del ruolo avuto nel determinare il destino di un uomo e la politica del continente latinoamericano, costretto ad adeguarsi alle direttive politiche-militari di Washington e di Mosca. Il corpo di Benicio Del Toro difficilmente appare nella sua completezza: più spesso è scomposto, suddiviso, disarticolato attraverso particolari pronti ad entrare in costruzione di montaggio, focalizzando l'attenzione selettiva, ma anche il pensiero del combattente, del medico, del fotografo di anime e di situazioni, dell'ambasciatore, dell'oratore, del rivoluzionario con sentimenti di amore, tutti ugualmente capaci di cogliere in anticipo l'opportunismo dei partiti comunisti latinoamericani e la trasposizione di esperienze che erano davvero lontane dal poter essere considerate esemplari. Soderbergh concilia la schizofrenia registica con un film introverso, che diventa puro cinema di azione in bilico tra lotta armata e dibattito etico-politico. Una pellicola sullo "stato delle cose" (ieri e oggi) senza tentare di spiegarlo.
Tratto da Les souvenirs de la guerre republicaine di Ernesto Che Guevara. Sceneggiatura: Peter Buchman. Costumi: Bina Daigeler. Scenografie: Antxon Gomez. Musiche: Alberto Iglesias. Fotografia: Peter Andrews. Montaggio: Pablo Zumarraga. Interpreti: Benicio Del Toro, Demiân Bichir, Santiago Cabrera, Vladimir Cruz, Julia Ormond, Jorge Perugorria e Catalina Sandino Moreno. Produttori: Laura Bickford e Benicio Del Toro. Distribuzione: BIM. Origine: U.S.A., 2008