Jonathan Zimmermann, corniciaio e restauratore in Amburgo, sposato e padre di un bambino, ha la leucemia. Contando sul fatto che gli restano pochi mesi di vita e che egli, quindi, sia lieto di lasciare un buon gruzzolo alla moglie e al figlioletto, l'americano Tom Ripley, un faccendiere arricchitosi smerciando i quadri di un pittore che tutti credono morto, lo indica al gangster francese Raoul Duplat, che cerca un killer per sbarazzarsi di un rivale. Attirato dall'offerta, Jonathan accetta la proposta del gangster ed esegue il delitto, tenendone all'oscuro la moglie Marianne. Qualche tempo dopo, col pretesto di una visita medica a Monaco, Duplat gli propone un secondo omicidio e Zimmermann accetta di nuovo. Quando s'accorge che con questo delitto Jonathan rischia la propria vita, Ripley, che gli è diventato amico, interviene e lo tira fuori dai guai, compiendo lui l'omicidio.
Il film è tratto dal celebre romanzo Ripley's Game (1974) di Patricia Highsmith, che lo considerò eccitante, piacevole e profondo come il suo romanzo. In questo thriller esistenziale non contano i fatti, ma il malessere che suscitano sia il ritratto dei personaggi, che l'analisi dei loro rapporti, oltre che l'energia mescolata a malinconia e umorismo. Opera a mezza strada tra Hitchcock e Fuller, che compare nel film con altri registi-gangster come Nicholas Ray, Daniel Schmid e Peter Lilienthal, è una vetrina sulla morte, sul movimento, sull'amicizia virile e pura riflessione sul cinema americano rielaborato con occhi europei.
tratto da “Ripley’s Game” di Patricia Highsmith con Bruno Ganz e Dennis Hopper