Premiato al Festival di Trento 1974
È il 1961. Il CAI di Lecco, basandosi su un'idea di Carlo Mauri, organizza una spedizione nel Nord America. Destinazione il Mount Mc Kinley, 6.194 metri d'altezza, per un tentativo di salita dell'inviolata parete sud. A capo della spedizione c’è Riccardo Cassin e, con lui, partono cinque giovani alpinisti seri e capaci: Jack Canali, Gigi Alippi, Romano Perego, Luigi Airoldi e Annibale Zucchi. Al momento della partenza il pilota sbaglia il luogo dell'atterraggio, portando la spedizione su un ghiacciaio distante da quello scelto per l'allestimento del campo base. Nessuno se ne accorge, se non quando l’aereo è già ripartito. Scesi a valle a piedi, gli alpinisti rimandano il pilota a raccogliere i materiali, ma il tempo volge al brutto e, per l'equivoco, viene persa più di una settimana.
Finalmente, il 6 luglio la salita ha inizio. Si attacca il canalone e lo si attrezza con le corde fisse, ma inizia a nevicare di nuovo e si è costretti a scendere e a rimandare al giorno dopo. La giornata successiva si presenta come la precedente, bella ma con nuvole minacciose all'orizzonte che porteranno la neve al pomeriggio. Nonostante ciò viene superato il punto precedente e si sale in mezzo alla nebbia e alla bufera. Ecco il primo vero problema: un canale ripidissimo sormontato da un diedro che sembra impossibile da superare. Ma si deve passare da li e l'imperativo è riuscire a trovarne la chiave.
Le difficoltà sono a tratti estreme, la marcia è sempre più faticosa: il terreno non è uniforme, a volte si presenta come ghiaccio durissimo, oppure, in altri tratti, come neve farinosa. La temperatura si aggira sui 35 gradi sottozero, ma alle 23.00 del 19 luglio 1961 tutti sono in vetta alla montagna più alta del Nord America.