Premio del pubblico al Sundance Film Festival
"A volte è giusto fare la cosa sbagliata": riprende uno dei dialoghi il titolo italiano, giocando sul contrasto col film – sempre newyorchese, di strada e dalla colonna sonora hip hop - che ha lanciato Spike Lee. Il senso è legato alla distorta realtà del giovane protagonista Luke ("tutti quelli che ho intorno sono matti da legare"), spacciatore di marijuana anche per aiutare economicamente i genitori, che litigano come "due dodicenni" e "non vogliono crescere".
Inserendo da un lato sogni ad occhi aperti (come il ballo sul marciapiede che si illumina sotto i passi) e dall'altro ripetuti riferimenti alle politiche repressive dell'appena insediatosi sindaco Giuliani (è il 1994), Johnatan Levine - all'opera seconda – fa uso di un'aggraziata lievità lungo un percorso estivo d'esperienza e maturazione contraddistinto da un'amicizia transgenerazionale. Creando, allo scopo, personaggi pittoreschi ("the Wackness", appunto) tra i quali a svettare è Ben Kingsley, nei panni dello psicologo Squires che in gioventù assumeva acido lisergico, ascolta rock anni '70 e musica classica, fa sesso con una ragazza sballata, dalla finestra lancia gavettoni sui passanti, col pennarello graffita dei "tag" dentro casa "per marcare il territorio" e in una delle scene più divertenti analizza il capo trafficante durante una compravendita. In un comico susseguirsi di ruoli (dapprima lui era stato un semplice cliente, ma in seguito è diventato terapeuta del "pusher" per un baratto sedute-droga finchè insieme non si danno allo smercio), Squires e Luke si alternano nella fragilità e nell'aiuto reciproco. Così, dopo che la moglie (altrettanto svampita) lascia il marito/dottore e un paziente si suicida, mentre - dal canto suo - alla prima relazione sentimentale il ragazzo confonde l'infatuazione con l'amore, il primo si apre infine alla possibilità di un nuovo inizio e il secondo impara dall'altro ad accettare la sofferenza, componente fisiologica della vita, facendola diventare parte di sé.
Titolo originale: The Wackness.Sceneggiatura: Jonathan Levine.
Fotografia: Petra Corner. Scenografie: Annie Spitz. Costumi: Michael Clancy. Montaggio: Josh Noyes. Musica: David Torn
Interpreti: Ben Kingsley, Olivia Thirlby, Method Man, Josh Peck, Mary-Kate Olsen, Famke Janssen e Peter Conboy.
Produzione: Keith Calder, Felipe Marino e Joe Neurauter.
Distribuzione: Fandango.
USA,