La famiglia: alcuni la dipingono in maniera più moderna, altri più tradizionale, ma negli ultimi tempi è un tema che riaffiora spesso nel cinema italiano.
Non poteva esimersi Ozpetek, che alle tematiche di sempre lega quelle della famiglia patriarcale tipicamente italiana: una famiglia tradizionalista che non sa accettare la diversità e non sa vivere al di fuori delle convenzioni.
Il giovane Tommaso (Riccardo Scamarcio) torna nella città natale, Lecce, per fare una serie di rivelazioni alla sua famiglia: non è solo la sua omosessualità che è difficile da confessare ai genitori, ma anche che, contrariamente a quanto tutti hanno creduto fino a quel momento, non è stato a Roma per studiare economia ma si è laureato in lettere e intende fare lo scrittore. La sua confessione però non avviene: una serie di eventi lo costringono a fermarsi a Lecce per qualche tempo per lavorare nell’impresa di famiglia e, ovviamente, riflettere su se stesso e le proprie scelte.
I genitori di Tommaso (i bravissimi Ennio Fantastichino e Lunetta Savino) più che essere rigidi nelle loro posizioni, negano l’evidenza dei fatti e in parte l’amore per i loro figli. Invece la zia (una quasi irriconoscibile Elena Sofia Ricci) e la nonna di Tommaso (Ilaria Occhini) sono i personaggi più lungimiranti e forse anche i più riusciti: entrambe hanno sofferto a causa del loro spirito libero che è stato inesorabilmente domato dalla famiglia, entrambe sono ormai chiuse in un silenzio carico di significato, e in cerca di uno spiraglio che permetta loro di evadere dal carcere quotidiano in cui si trovano a vivere; proprio per questo sono più aperte verso i cambiamenti e la diversità, sono probabilmente loro le mine vaganti che danno il nome alla pellicola.
In questo film ciò che sorprende di più, e assai piacevolmente, è il tono tragicomico, l’ironia dei personaggi e delle situazioni. Non c’è più la tragedia che scoppia per mettere i protagonisti di fronte a se stessi, troviamo uno scontro tra mentalità diverse che genera una serie di momenti molto divertenti.
Regia: Ferzan Ozpetek. Soggetto e sceneggiatura: Ivan Cotroneo e Ferzan Ozpetek Scenografia: Andrea Crisanti. Costumi: Alessandro Lai. Musiche: Pasquale Catalano. Fotografia: Maurizio Calvesi. Montaggio: Patrizio Marone. Interpreti: Riccardo Scamarcio, Carolina Crescentini, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Elena Sofia Ricci, Ennio Fantastichini, Daniele Pecci, Ilaria Occhini, Lunetta Savino e Dario Bandiera.
Produttore: Domenico Procacci.
Distribuzione: O1 Distrubution
Origine: Italia, 2010.