Lo spettacolo si basa sulla strana fusione di realtà e immaginazione. Uno speaker di una non precisata radio, di una non precisata città, in una non precisata ora dopo mezzanotte, decide che quella sarà l’ultima notte in cui trasmetterà la sua voce, l’ultima notte in cui lascerà andare i suoi pensieri e sceglierà canzoni e parole liberamente.
Prendono forma le musiche scelte dallo speaker con la voce di Matteo Setti, che riporta tra le note i racconti rinchiusi in canzoni rivisitate e ripercorse dai musicisti.
Storie di giudici che arrivano a un posto di potere per vendicarsi dei torti subiti, di poeti che nessuno saprà mai, di donne che vivono solo nelle canzoni o nei madrigali…
Parole disperse in una notte qualunque, da una radio accesa che “sembra avere capito chi sei…”, con personaggi diversi e liberi di muoversi, nella voce di Enrico Maria Salerno, che recita due minuti di magia tratta dall’”Amleto” e mai portata su nessun palcoscenico, in un canto in dialetto lucano in cui prendono forma due anime in guerra, nelle puntate dentro “Notre Dame de Paris” in cui Matteo Setti torna a vestire i panni del poeta Gringoire, non più all’Arena di Verona, davanti a migliaia di persone, ma a due metri di distanza, con le canzoni che si possono quasi toccare…
Il sogno dello speaker prende forma, a volte sembra più forte la parte legata all’immaginazione di quella reale. Così capita che uno scienziato, forse anche lui irretito da una notte speciale, da una luna speciale, possa telefonare in radio e dire che dall’altra parte del mondo sta bruciando tutto, che è questo il motivo per cui la luna è così luminosa quella notte…
E così si può pensare ancora di più, vero o falso che sia, a un momento unico, a una notte speciale, in cui la musica esce dalle classifiche e si nutre solo delle passioni che suscita nell’animo dei musicisti…
Così lo stralunato speaker conduce la voce di Matteo e i suoni dei musici in un ambiente dove si può ridere e prendersi in giro, ma si può pure fermarsi a pensare che “noi ci divertiamo con il trapezista, solo quando cade, solo quando accade…”.
E che comunque verrà un altro “tempo delle cattedrali…”
Voce: MATTEO SETTI
Chitarra e regia: MARCO CARONNA
Piano: LUCA SAVAZZI
Voce fuori campo: PAOLO ROSSINI