In un paese dell’America Latina non meglio identificato, un furgone con a bordo tre uomini e una donna, attraversa un posto di blocco e si dilegua, sotto gli occhi poco vigili del poliziotto di turno, prima che le pratiche siano finite. Cinque anni dopo, Rejas, lo stesso poliziotto, è nella Capitale, con un incarico di maggiore responsabilità. Rejas, sposato con una donna stupida e irritante, dalla quale ha una figlia a cui è molto legato, ha rinunciato ad una sicura carriera da avvocato per non finire colluso con il potere e la corruzione imperante nelle alte sfere. Ora che è un poliziotto cerca “un modo più onorevole per servire la legge”, eppure si scontra quotidianamente con la corruzione che lo circonda. Non appena gli viene affidata un’importante indagine, Rejas ne è quasi ossessionato. L’uomo al quale da’ la caccia è un terrorista senza scrupoli, al quale i seguaci inneggiano con il nome di Ezequiel, seminando morte e scene raccapriccianti, appendendo cani ai pali della luce dopo averli imbottiti di dinamite e utilizzando bambini e adolescenti come bombe umane o killer improvvisati. Rejas, mentre segue le indagini, si rifugia nell’amore di una donna bellissima e misteriosa: Jolanda, ballerina e insegnante di danza di sua figlia. La donna, che pure sembra innocente e rassicurante, in realtà nasconde un segreto.
Prima regia per John Malkovich, uno tra i più interessanti attori di Hollywood, considerato da anni un potenziale regista, questo film si avvale della sceneggiatura di Nicholas Shakespeare, autore del romanzo “The dancer upstairs”. Il libro ha colpito a tal punto Malkovich da spingerlo al grande passo. La storia, vagamente ispirata al movimento terrorista Sendero Luminoso, è stata seguita da Malkovich e da Shakespeare per ben cinque anni. Il film è stato girato tra Spagna, Ecuador e Portogallo, avvalendosi dello sforzo produttivo di Andrès Vicente Gòmez, produttore indipendente che ha condiviso con Malkovich una precisa idea realizzativa, rifiutando grandi star ed un taglio cinematografico hollywoodiano. La regia, ambiziosa e a tratti azzardata, dona al film un impostazione fresca, originale e curatissima, che non trascura alcun particolare, dirige bene gli attori (Bardem straordinario come sempre) e rende ragione delle atmosfere più suggestive del romanzo.
Sceneggiatura: Nicholas Shakespeare. Fotografia: Josè Luis Alcaine. Musiche: Pedro Malgheas, Alberto Iglesias. Montaggio: Mario Battistel. Interpreti: Laura Morante, Javier Bardem, Juan Diego Botto, Elvira Mìinguez. Spagna-Stati Uniti, 2002