E' senza dubbio il film più atteso della 67esima Mostra Internazionale del Cinema Di Venezia 2010: Somewhere, ultima fatica della bravissima Sofia Coppola. Sulla falsa riga di Lost in translation - Amore tradotto, Sofia affronta nuovamente con la sua solita leggiadria, i delicati rapporti che intercorrono tra le persone. Al centro della storia il sentimento forte e quasi impalpabile che lega un padre ad una figlia. Il tutto naturalmente inserito in quel substrato, tanto caro alla Coppola, costituito da esistenze spesso perdute, di famiglie disfunzionali, di adolescenza in bilico, di sentimenti trattenuti e mai tradotti. Somewhere racconta del nevrotico Johnny Marco (Stephen Dorff), sintesi di tutti i luoghi comuni sui divi: bello, maledetto, in crisi esistenziale, sentimentale e professionale, capriccioso. collezionista infaticabile di giornate intorpidite da alcol, pasticche e sesso prêt-à-porter con top model vampire o spogliarelliste che gli fanno il servizio in camera. Il guscio dove conduce questa sua esistenza è il famoso Sunset Blvd Chateau Marmont, hotel rifugio delle star, tristemente noto perché in uno dei suoi bungalow nel 1984 morì John Belushi. La sua vita cambierà radicalmente con l'arrivo improvviso della figlia undicenne (Elle Fanning); nel loro mese di convivenza l'attore comincerà gradualmente a riprendersi, a recuperare consapevolezza di sé, a riscoprirsi, e proprio grazie al rapporto con sua figlia. Il film si svolge tra Los Angeles e Milano dove la regista americana ha ricreato la Notte dei Telegatti. Tra i nostri vip coinvolti, Valeria Marini, Nino Frassica, Simona Ventura, Giorgia Surina e Laura Chiatti. La colonna sonora è molto ricercata. Oltre alle musiche originali composte da Storkson, in scaletta anche brani dei Police, dei Kiss, dei Phoenix, di Gwen Stefani e dei Foo Fighters. Mentre la canzone che accompagna il trailer è I'll try anything once, suggestivo brano degli Strokes.