Dopo il Premio Oscar per la sceneggiatura di "Will Hunting – Genio Ribelle", il successo ottenuto con la regia di "Gone Baby Gone", e la Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Maschile in "Hollywoodland", Ben Affleck ci riprova e porta alla 67ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, "The Town", un film da lui diretto, scritto e interpretato.
La pellicola è tratta dal romanzo di Chuck Hogan, "Il principe dei ladri", che è valso all’autore statunitense il Premio Hammett nel 2005. Come afferma lo stesso Affleck, la storia è stata leggermente modificata per una maggior scorrevolezza, e bisogna dirlo, se la base era ottima, il prodotto finito è eccellente.
Affleck, infatti, ci regala un film ben rifinito, con una regia pulita senza troppi fronzoli che ben si sposa con il genere poliziesco cui appartiene. Non c’è nessuna forzatura né sulla storia né tantomeno nelle scene d’azione, come gli inseguimenti che riescono a dare emozioni al cardiopalma senza scadere nell’esaltazione.
In breve, la storia racconta di una banda che vive nei sobborghi di Boston, a Charlestown, che compie una rapina a mano armata in una banca. Nonostante si sia deciso di non far del male a nessuno, durante il colpo il più impulsivo del gruppo, Jem, ferisce gravemente un funzionario e rapisce il direttore della banca, Claire. Quando sono al sicuro, liberano l’ostaggio, ma c’è il rischio che possa riconoscerli, quindi decidono di tenerla d’occhio, e ad occuparsene e Doug/Ben Affleck, che finge un incontro casuale. Presto tra i due si crea una certa sintonia, e la voglia di Doug di cambiare vita aumenta. "The Town" è un piacevole film d’azione che lascia spazio anche alla riflessione e ai buoni sentimenti.
Punti di forza del film sono gli inseguimenti e l’audacia criminale, ma, allo stesso modo si rimane affascinati dalla descrizione del background dei personaggi, così profondamente legato alla città, e in particolare al quartiere in cui il film è ambientato. Boston, infatti, è la città che ha il numero più alto di rapine al mondo, e Charlestown, il quartiere con il più alto numero di rapinatori della città. La rapina è come una tradizione di famiglia che viene tramandata di generazione in generazione, e alla consapevolezza di avere un destino assegnato, è radicato nei giovani il desiderio di fuggire e cambiare il proprio futuro. Ben Affleck riesce a descrivere bene questo disagio, mettendo a nudo sentimenti e reazioni che sono realmente molto complessi e che non si possono certo liquidare con un’etichetta. Ogni cosa sembra studiata e analizzata secondo tutte le angolazioni, e la recitazione degli interpreti dona quel tocco di naturalezza che completa la visione di una comunità e di tutto quello che gli sta intorno. In questo modo Boston diventa protagonista inconsapevole del film, madre e carceriera, splendida e terribile allo stesso tempo, raccontata attraverso le sue strade, i suoi edifici, la sua gente.
Regia: Ben Afflek. Sceneggiatura: Peter Craig, Ben Afflek.
Montaggio: Dylan Tichenor. Fotografia: Robert Elswit. Musica: Harry Gregson-Williams, David Buckley. Scenografia: Sharon Seymour. Costumi: Susan Matheson.
Interpreti: Ben Affleck, Blake Lively, Jeremy Renner, Jon Hamm, Rebecca Hall, Chris Cooper, Brian Scannell, Slaine, Gary Galone.
Produttore: Graham King, Basil Iwanyk.
Distribuzione: Warner Bros
Origine: USA, 2010.