Sembrano ormai archiviati i tempi dei principi azzurri e degli eroi invincibili: se Shrek aveva sdoganato il mito dell'eroe perfetto anche dal punto di vista dell'estetica, ci pensa Po a raccogliere la sua "corposa" eredità e a rilanciare nel mondo dell'animazione nuovi punti di riferimento, modelli validi ben oltre il solo aspetto fisico. Se a veicolare messaggi universali aspira un protagonista che ha tutte le carte in regola, non ci sono girovita, appetenza e goffaggine che tengano. Goloso di dolcetti e spaghetti, credulone come un bambino, morbido come un peluche, impacciato come un elefante in una vetrina: Po ribalta (finalmente) i connotati del guerriero. Nel primo episodio del franchise forse ci divertiva l'idea che un campione di arti marziali potesse essere tanto ingombrante, ma ora che è cresciuto, a farci ridere non è più il suo aspetto fisico. Il panda pasticcione ha imparato la tecnica e muove i primi passi verso il raggiungimento della pace interiore come gli ha insegnato il maestro Shifu, uno Yoda orientale senza tempo. Continua a sorprenderci che il suo entusiasmo travolgente superi le abilità motorie, ma l'evoluzione a cui si presta stavolta ci convince ancora di più del fatto che lo slapstick e l'action non siano mai stati così brillanti nello stesso personaggio.
Regia: Jennifer Yuh Nelson .Sceneggiatura: Jonathan Aibel, Glenn Berger. Musiche: Hans Zimmer, John Powell. Montaggio: Maryann Brandon, Clare Knight.
Voce italiana di Po: Fabio Volo.
Produttore: Melissa Cobb
Distribuzione: UIP
Origine: USA, 2011.