Il cammino di un'anima che si apre al prossimo, all'ascolto degli altri, dei loro sentimenti e, di pari passo, di sé stessa. Progetto proposto al regista Eran Riklis dal suo produttore, tratto dall'omonimo romanzo di Abraham B. Yehoshua, produzione internazionale e candidato israeliano all'Oscar, "il Responsabile delle risorse umane" è innescato da uno dei tanti, tragici episodi della stagione degli attentati suicidi del conflitto israelo-palestinese. Il quale, coinvolgendo degli innocenti, tocca il vasto ambito dell'immigrazione clandestina, che da una parte vive sfruttata e dall'altra rimane segregata nell'invisibilità sociale. Muovendo da alcuni intriganti presupposti poi non sviluppati, che creano un alone di pretestuoso e ingannevole mistero intorno alla figura di una donna scomparsa, il film diventa poi invece il viaggio in compagnia della morte - per riscoprire, di contro, la propria umanità - di un genitore divorziato che è anche un uomo che seleziona e valuta il personale in un'azienda. Si tratta del più noto forno cittadino (e la relativa simbologia religiosa equipara il pane, alimento quotidiano, al corpo) che - dato il destino toccato al cadavere di una ex-dipendente, rimasto non reclamato in obitorio dopo il drammatico fatto di sangue - davanti all'opinione pubblica rimanda un'immagine spietata di sé.
Dopo aver quindi intrecciato un accenno a tre temi forti Riklis, avvalendosi di alcuni volti e tipizzazioni efficaci, alterna un tono tragicomico che - sostenuto da una musica gitana - sviluppa bizzarre, improbabili compagnia e situazioni e si avventura in una suggestiva Romania agreste e invernale somigliante ad un limbo grigio e freddo.
Tratto dal romanzo di Abraham B. Yehoshua edito da Einaudi. Sceneggiatura: Noah Stollman. Musiche: Cyril Morin. Montaggio: Tova Ascher. Interpreti: Mark Ivanir, Reymond Amsalem, Gila Almagor, Guri Alfi, Julian Negulesco, Rosina Kambus. Produttori: Elie Meirovitz, Thanassis Karathanos, Karl Baumgartner. Distribuzione: Sacher Distribuzione. Origine: Israele, 2010.