Fin dal prologo, una vera e propria ouverture musicale che ci introduce ai temi del film, è evidente che non solo per i protagonisti ma per l'umanità intera non vi è alcuna possibilità di salvezza; il pianeta Melancholia ha infatti inspiegabilmente cambiato orbita e si dirige verso la Terra e fin da subito noi spettatori possiamo assistere all'inevitabile collisione. Concluso il prologo, torniamo a quando Melancholia è appena apparso nei cieli ed i festeggiamenti per un matrimonio sono appena iniziati: la pragmatica Claire ha organizzato tutto alla perfezione affinché questo sia il giorno più bello per la sorella Justine, ma quest'ultima nonostante le apparenze e i sorrisi di circostanza è tutt'altro che felice; una gravissima forma di depressione la colpisce nel corso dei festeggiamenti rovinando inevitabilmente la serata a tutti i presenti. Solo Justine è riuscita ad intuire, forse solo inconsciamente, che ci troviamo all'inizio della fine.
Se la prima parte del film, intitolata appunto "Justine", ci mostra la depressione della bella sposina interpretata da Kirsten Dunst, la seconda, "Claire", si concentra sul personaggio interpretato d Charlotte Gainsbourg, la sorella forte e attaccata alla vita, che teme per l'incolumità di sé stessa e della sua famiglia e vive con estrema angoscia questi ultimi cinque giorni mancanti al "passaggio" del pianeta, anche se secondo gli esperti dovrebbe solo sfiorare la nostra Terra. La depressione sempre più nera della sorella, e un senso di incombente pericolo nell'aria porteranno anche Claire a dover fare i conti con l'inevitabile. Il cuore del film è qui, nella contrapposizione di queste due sorelle diverse come il giorno e la notte non solo nell'aspetto ma anche nel modo in cui approcciano la vita e la fine di essa, e nelle straordinarie interpretazioni di due attrici che, come sempre accade, vengono valorizzate al massimo da un regista come von Trier che alle sue donne chiede tanto, spesso troppo, ma al tempo stesso riesce sempre a "spremere" al massimo tirando fuori performance memorabili. E se della Gainsbourg già in passato avevamo potuto apprezzare appieno l'immenso talento, la Dunst è una piacevolissima sorpresa e potrebbe con questa pellicola finalmente distanziarsi dai ruoli di "fidanzatina d'America" che troppo a lungo le sono rimasti addosso.
Regia e sceneggiatura: Lars von Trier. Montaggio: Morten Hojbjerg. Fotografia: Manuel Alberto Claro. Costumi: Manon Rasmussen.
Interpreti: Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt, Alexander Skarsgard, Stellan Skarsgard, Brady Corbet, Udo Kier.
Produttore: Louise Vesth. Distribuzione: BIM Distribuzione.
Origine: Danimarca, 2011.