"La Talpa" è tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carrè edito nel 1974 e considerato come uno dei capolavori della narrativa di spionaggio.
La vicenda si svolge nel 1973 in piena Guerra Fredda. George Smiley (un ottimo Gary Oldman) è un ex agente del MI6, l’intelligence inglese dal nome in codice Circus. In seguito ad una disastrosa missione in Ungheria i vertici del Circus vengono sostituiti, ma serpeggia il sospetto che i nuovi vertici siano compromessi dalla presenza di un agente doppiogiochista, in codice talpa, al servizio dei sovietici.
Smiley viene riassunto in segreto dal governo per snidare la talpa, e così come il suo mentore Controllo (ex capo del Circus) restringe i sospetti a quattro persone: l’ambizioso Alleline, l’elegante Haydon (un ambiguo Colin Firth), il vigoroso Bland e lo zelante Esterhase.
Ai sospettati viene dato un nome in codice che rispecchia il loro modo di essere, ricavato da una filastrocca per bambini. Nell’ordine: Tinker lo stagnaio, Taylor il sarto, Soldier il soldato e Poor Man il pover’uomo. Per portare a termine la sua missione Smiley dovrà fare i conti con il suo passato e accettare la perdita di molte vite.
Il film è fedele al romanzo, tranne che per l’aggiunta di una scena che vede presenti tutti i protagonisti e lo stesso Le Carrè.
Il regista svedese Tomas Alfredson, già conosciuto per la sua precedente opera "Lasciami entrare", è riuscito perfettamente a ricreare nel thriller l’atmosfera del romanzo e a rispecchiarne la complessità. Missione non semplice, proprio per la sua trama così articolata che ha spaventato numerosi registi e sceneggiatori.
Alfredson ha creato un film essenziale ma non freddo, capace di tenere alta la tensione e di catturare l’attenzione dello spettatore.
L’apparente calma e tranquillità dei protagonisti è resa emozionante dai movimenti di camera e dai bei piani sequenza. Perfetta anche la cura maniacale dei particolari nella ricostruzione dell’epoca, non si rappresentano gli anni Settanta ma si vivono.
Ottima la prova del cast. Tra tutti spicca un fantastico Gary Oldman, capace di farci percepire la solitudine e la malinconia di Smiley con pochi cenni, rimanendo quasi impassibile sul grande schermo. Il suo Smiley è la spia perfetta: uomo qualunque che passa inosservato, ma del quale si percepisce subito la rabbia e la decisione.
Regia: Tomas Alfredson. Sceneggiatura: Bridget O’Connor, Peter Straughan. Scenografia: Maria Djurkovic. Montaggio: Dino Jonsater. Fotografia: Hoyte Van Hoytema. Musiche: Alberto Iglesias. Costumi: Jacqueline Durran. Interpreti: Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Toby Jones, Benedict Cumberbatch, John Hurt, Ciaràn Hinds, Mark Strong, Stephen Graham. Produttori: Tim Bevan, Eric Fellner, Robyn Slovo. Distribuzione: Medusa. Origine: Regno Unito, 2012.