Regia: Gary Ross. Sceneggiatura: Gary Ross, Suzanne Collins, Billy Ray . Scenografia: Philip Messina. Montaggio: Stephen Mirrione. Fotografia: Tom Stern. Musiche: James Newton Howard. Costumi: Judianna Makovsky.
Interpreti: Stanley Tucci, Wes Bentley, Jennifer Lawrence, Willow Shields, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Donald Sutherland, Leven Rambin, Jacqueline Emerson, Isabelle Fuhrman, Alexander Ludwig, Toby Jones, Latarsha Rose, Lenny Kravitz.
Produttore: Nina Jacobson, Jon Kilik.
Distribuzione: Warner Bros.
Origine: USA, 2012.
Durata: 142'.
Chi lo avrebbe mai detto che Jennifer Lawrence sarebbe diventata nel tempo un’attrice anche "fisica", ovvero in grado di caricarsi sulle spalle un film d’azione come "Hunger Games", facendo proprio del suo fisico la ragione per cui fin dalle prime inquadrature della pellicola diretta da Gary Ross, si intuisce che il personaggio da lei interpretato ce la potrà fare, potrà uccidere tutti gli altri ragazzini inviati dalle varie province del regno e sopravvivere così al gioco mortale a cui è stata costretta a prendere parte.
Forse è riduttivo partire dall’ottima performance recitativa di Jennifer Lawrence per parlare di "The Hunger Games", ma la scelta azzeccata del casting nel volerla come protagonista è il primo punto di forza di questa pellicola che riesce, come poche volte era capitato per un prodotto che punta prima di tutto ad essere per teenager, ad appassionare e a risultare "credibile" nonostante tutto l’intorno si viaggi sul difficile equilibrio tra il drammatico grottesco ed il demenziale.
Un passo indietro ed ecco qualche accenno alla trama. In un ipotetico futuro non ci sono più guerre, ma la società è fortemente divisa tra ricchi e poveri. I primi vivono agiatamente in città, i secondi sono divisi per stati e lavorano quasi come schiavi. Per evitare che scoppino rivolte e che quella violenza da frustrazione abbia uno sfogo, ogni anno vengono organizzati una sorta di "giochi senza frontiere" a cui ogni provincia è costretta a mandare, o tramite estrazione o grazie a dei volontari, un paio di propri giovani adolescenti. Il gruppo formatosi mettendo assieme i vari ragazzini dei diversi stati viene messo successivamente in un bosco ben delimitato e chi sopravvive vince, portando gloria e denaro (a tempo limitato) alla propria "patria". Sono gli Hunger Games del titolo ed il pubblico li segue da casa facendo il tifo.
La bravura del regista e sceneggiatore Gary Ross risiede prima di tutto nel non banalizzare nulla di quanto accade. Le uccisioni, per quanto cruente e riguardanti bambini (e si sa, mai uccidere un bambino ad Hollywood), vengono mostrate e affrontate di petto, senza ricorrere all’horror, ma con giusti espedienti di montaggio. La paura che possa capitare qualcosa di male ai due protagonisti (assieme alla Lawrence c’è il suo partner interpretato da Josh Hutcherson) è continua e non lascia mai la presa visto che tutto il contesto appare moralmente sbagliato e sappiano che qualsiasi cosa accada, comunque troveremo che ingiustizia sarà stata fatta. Grazie ad un’ambientazione temporale da post apocalissi, o quasi, la storia ha la possibilità di riportare la violenza su di un piano scenico più "manuale", meno spettacolare, ma sicuramente più avvincente.