Regia: David Frankel. Sceneggiatura: Vanessa Taylor. Scenografia: Stuart Wurtzel Montaggio: Steven Weisberg. Fotografia: Florian Ballhaus. Musiche: Theodore Shapiro. Costumi: Ann Roth.
Interpreti: Meryl Streep, Tommy Lee Jones, Steve Carell, Jean Smart, Ben Rappaport, Marin Ireland, Patch Darragh
Distribuzione: BIM Film.
Origine: USA, 2012. Durata: 100'.
La coppia di Il diavolo veste Prada torna a lavorare assieme. Dietro la macchina da presa c’è David Frankel mentre davanti c’è Meryl Streep, stavolta in un ruolo più dolce che mai. La tre volte Premio Oscar interpreta infatti una donna in crisi con l’uomo con cui è sposata da ben 31 anni. Non litigano, non hanno altre relazioni né detestano la presenza l’uno dell’altro, ma più che marito e moglie sembrano, come dice uno dei personaggi, “due persone che condividono un appartamento” più che due persone che vivono assieme perché si amano.
Per cercare di porre un rimedio alla situazione lei organizza un viaggio di una settimana nel Maine dove seguiranno una settimana di terapia intensiva con un sessuologo specializzato nel cercare di ricucire rapporti di coppia che sembrano ormai irrimediabilmente persi. Lontani dalla vita quotidiana e messi di fronte alla necessità di ripensare all’importanza che ognuno di loro ha nella vita dell’altro, i due cercano di far di tutto per trovare una soluzione che non sembra purtroppo così scontata...
I film sui matrimoni di persone ormai vicine, se non dentro, alla terza età sono diventati un piatto fisso della programmazione cinematografica statunitense degli ultimi anni, da Tutto può succedere in poi. Del resto l’età media (anche del pubblico) si è allungata, non si è più vecchi a sessant’anni. Si può e si deve ancora avere voglia di vivere al meglio, senza dare nulla per scontato né per dimenticabile, che sia l’amore, il sesso o entrambe le cose.
Hope Springs tracconta tutto questo senza mai essere banale, retorico o voyeuristico. Il merito è prima di tutto di una sceneggiatura (di Vanessa Taylor, è lei la nuova Nora Ephron?) ben calibrata che regala lacrime, sorrisi e belle riflessioni senza mai ricorrere a strappi narrativi o a scene madri particolarmente emblematiche, ma lasciando che emozioni e pensieri dei personaggi si formino gradualmente, e quindi in maniera convincente, ma non solo.
Si tratta di un film più che discreto che fa uscire dal cinema soddisfatti e vogliosi di innamorarsi ancora, sia anche con la persona che