Regia: Genndy Tartakovsky. Sceneggiatura: Peter Baynham, Robert Smigel. Musiche: Mark Mothersbaugh. .
Interpreti: Animazione
Produttore: Michelle Murdocca
Distribuzione: Warner Bros.
Origine: USA, 2012. Durata: 91'.
Benvenuti all’Hotel Transylvania un albergo 'pazzesco' a cinque stelle, dove alloggiano tutti i Mostri più famosi della storia. A gestire l’incantevole magione è il Conte Dracula che ha una figlia che adora, Mavis. La struttura ha tutti i comfort per la gioia dei mostri e dei loro famigliari: piscina, palestre, suite e cucina da gourmet. Tra gli ospiti vi sono Frankenstein e la moglie Eunice, la Mummia, l'Uomo Invisibile, Wyane il licantropo assieme alla consorte Wanda, Quasimodo e altri bizzarri individui. Quando arriva il giorno del compleanno dell’incantevole Mavis, che compie 118 anni, il premuroso padre Dracula gli organizza una mega-festa. La ragazza, abbondantemente maggiorenne, vorrebbe che il padre la lasciasse andare via dall’Hotel per potersi tuffare nel mondo. Ma il Conte, molto apprensivo, non ne vuole sapere. A scombinare i piani del nobile succhiasangue e dei suoi amici ci pensa Jonathan, un ragazzino con un sacco a pelo, che se ne va in giro per il pianeta e che quando vede l’Hotel Transylvania ne rimane incantato e bussa alla porta.
Dracula percepisce subito il rischio di questa presenza: Jonathan è un umano e tutti i celebri residenti del mega resort hanno il terrore di essere molestati dagli esseri umani. Come se non bastasse quando Mavis e Jonathan si incontrano scatta il classico colpo di fulmine. Un colpo al cuore per il povero Dracula.
Chi sono i mostri? Una storia animata che ribalta il punto di vista: e se i veri mostri fossero gli uomini? “Con gli sceneggiatori del film – ha affermato il regista Tartakovsky – abbiamo lavorato molto sul rapporto padre e figlia, tenendo conto che il padre di Mavis è Dracula. Ma anche lui come ogni genitore è iperprotettivo, psicotico e alla fine, anche se lui è il Principe delle Tenebre, l’unica cosa di cui ha veramente paura è che sua figlia lo abbandoni.
Nel film abbiamo giocato sempre con questi contrasti, i mostri sono più umani degli esseri umani, nonostante Jonathan non sia di certo cattivo, ma è un ragazzino e non gli importa dei sentimenti degli altri. Ovviamente avendo a disposizione tutti i mostri che da sempre influenzano e abitano nella nostra fantasia, ci siamo divertiti molto nel calarli in situazioni assolutamente normali, dove loro risultano, però, assolutamente comici”