Regia: Giulio Manfredonia. Sceneggiatura: Antonio Albanese, Piero Guerrera. Scenografia: Marco Belluzzi. Montaggio: Cecilia Zanuso, Roberto Martucci. Fotografia: Roberto Forza. Musiche: Paolo Buonvino. Costumi: Roberto Chiocchi.
Interpreti: Antonio Albanese, Paolo Villaggio, Fabrizio Bentivoglio, Nicola Rignanese, Lunetta Savino, Lorenza Indovina, Bob Messini, Vito, Teco Celio, Luigi Maria Burruano.
Produttore: Domenico Procacci.
Distribuzione: 01 Distribution.
Origine: Italia, 2012.
Durata: 91'.
Nel gennaio del 2011 uscì Qualunquemente dove Antonio Albanese interpretava Cetto La Qualunque, Sindaco di un piccolo paesino della Calabria, volgare, disonesto, corrotto, fiero di esserlo, che decide di scendere in campo e fare il grande passo nella politica... . Ora, dicembre 2012, esce Tutto Tutto Niente Niente, sempre diretto da Manfredonia e dove Albanese ha deciso di allargare il tiro, portando in scena, tre personaggi, estremamente diversi fra di loro, che ancora una volta rappresentano, in chiave comico/satirica, il peggio dell’Italia, senza farne però un manifesto politico e tantomeno un racconto di cronaca, ma l’osservazione di quello che è accaduto negli ultimi anni. E che sta accadendo. Poi, come sempre la realtà supera la finzione, ed essendo stato scritto il film un anno e mezzo fa alcune cose sono state ampiamente superate dagli eventi. Ma Albanese ci tiene a sottolineare che sia Qualunquemente che Tutto Tutto Niente Niente non sono film a tesi politica, ma rappresentano il desiderio di mettere in ridicolo personaggi - a dir poco allucinanti – che arrivano, però, a ricoprire ruoli di grande potere. Eccezionale nelle sue performance, basate sulla fisicità, su un uso del linguaggio inventato e divertentissimo ma frutto di una lunga osservazione della realtà, oltre a costumi, scenografie, musiche che ci portano in un mondo lisergico – senza farci mai perdere di vista la società nella quale viviamo – Antonio Albanese riporta in scena: il già conosciuto Cetto La Qualunque, Frengo – altro personaggio che fa parte da tempo del suo repertorio – e la new entry Olfo. Questi tre personaggi avranno un destino comune, per motivi diversi finiranno tutti e tre in galera, riusciranno ad uscirne e finiranno in Parlamento come Onorevoli. Cetto è sempre più disinvolto nelle sue malefatte anche se questa volta ha problemi sessuali che non si aspettava; Frengo è quello più simpatico ma è sempre fuori di testa e ignorante come pochi e Olfo è un razzista che vuole la secessione rigido e insopportabile. Intorno al triplice Albanese, una serie di ruoli minori davvero esilaranti, ad iniziare da Fabrizio Bentivoglio che si cala nei panni di un Sottosegretario che è la fotocopia di Karl Lagerfeld.