Cinque dei musicisti più attivi dell’ambiente musicale fiorentino, dopo anni di progetti comuni e esperienze musicali e teatrali decidono di creare un tributo a Lucio Battisti.
Perché? Perché Battisti è la sintesi ideale tra rock, pop, cantautorato e sperimentazione, la forma più alta di creatività della musica italiana. Si perché il duo creativo Battisti/Mogol si può definire come un'unica entità, un cantautore, tanto la loro fusione artistica era unica.
Infatti, nonostante il background dei membri della band sia strettamente legato all’ambiente rock, le sonorità che Battisti importò in Italia, il primo tra gli autori italiani a subire positivamente le influenze anglosassoni grazie anche alle band che lo accompagnarono come la Formula Tre, sono estremamente vicine a quelle moderne del rock anglosassone.
Lontani dalla schiavitù del “sosia” dal punto di vista estetico e musicale, la band formata da Fabrizio Checcacci (una delle più apprezzate voci “musical”, già in spettacoli come Sister Act, Jesus Christ Superstar, Mamma Mia, Tosca, ma anche voce dei Killer Queen), Cosimo Zannelli (Piero Pelù, Litfiba, Marla Singer), Federico Sagona (Pierò Pelù, Litfiba, Beppe Dati), Claudia Natili (Dik Dik, Renato Zero), Stefano Doni (Magic Rat, tributo ufficiale a Bruce Springsteen), riproporranno i grandi successi del duo Battisti/Mogol, fedeli all’anima creativa e sonora degli autori ma con il sound rock che proprio Lucio forse avrebbe scelto oggi.
Perché di Lucio Battisti ce n’è stato e potrà essercene soltanto uno, e non può bastare una parrucca riccia per far rivivere il mito, serve la musica.