Regia: Susanne Bier. Sceneggiatura: Anders Thomas Jensen. Scenografia: Peter Grant. Montaggio: Pernille Bech Christensen, Morten Egholm. Fotografia: Morten Soborg. Musiche: Johan Soderqvist. Costumi: Signe Sejlund.
Interpreti: Pierce Brosnan, Kim Bodnia, Trine Dyrholm, Paprika Steen, Stina Ekblad, Sebastian Jessen, Molly Blixt Egelind.
Produttore: Vibeke Windelov, Sisse Graum Jorgensen.
Distribuzione: Teodora Film.
Origine: Danimarca, Svezia, Italia, Francia, Germania, 2012.
Durata: 112’'.
Astrid e Patrick, una coppia danese, si trovano a Sorrento per sposarsi. Con loro anche le rispettive famiglie. Da una parte Ida, la mamma della sposa, una parrucchiera senza capelli perchè malata di cancro e che è stata appena lasciata dal marito dopo 25 anni di matrimonio. Il padre della sposa Leif e la sua nuova fidanzata che ha qualche difficoltà con la lingua danese. Infine il fratello della sposa, Kenneth, soldato facilmente irritabile. Dall'altra parte, il padre dello sposo, Philip, distratto uomo d'affari, che ancora non si da pace per la tragica morte della moglie, e infine la zia Benedikte, l'energica sorella di Philip.
La regista torna ai toni più solari con una vera commedia - e con una star internazionale come Pierce Brosnan da affiancare alla sua attrice di sempre Trine Dyrholm - che però non rinuncia all' esplorazione emotiva dei suoi personaggi, colti in momenti di particolare vulnerabilità. "Volevo girare un film che avesse per protagoniste delle persone vulnerabili, un film sulle cose della vita di cui faremmo volentieri a meno ma che, se raccontate in chiave di commedia, possono sollevare lo spirito - ha spiegato Susanne Bier - In Ida e Philip abbiamo trovato dei personaggi la cui vulnerabilità combina il peso di un argomento drammatico e la leggerezza di un tocco umoristico. Li abbiamo portati nel posto più romantico che si potesse immaginare, insieme a un gruppo di personaggi da commedia; quindi abbiamo usato la componente di divertimento e quella sentimentale come degli strumenti, non per ammorbidire i contenuti drammatici del film, ma piuttosto per farli risaltare più chiaramente, permettendo a questi due universi opposti di arricchirsi l’un l’altro. In questo modo abbiamo potuto descrivere tutti i protagonisti, nella loro buona e cattiva sorte, con tutta l’attenzione e la tenerezza che meritano".