Regia: John Hillcoat. Sceneggiatura: Nick Cae. Scenografia: Chris Kennedy. Montaggio: Dylan Tichenor. Fotografia: Benoit Delhomme. Costumi: Margot Wilson. Musiche: Nick ave, Warren Ellis.
Interpreti: Tom Hardy, Jessica Chastain, Guy Pearce, Gary Oldman, Shia LeBeouf, Mia Wasikowska, Dane DeHaan, Noah Taylor, Jason Clarke, Lew Temple, Chris McGarry.
Produttore: Douglas Wick, Lucy Fisher.
Distribuzione: Koch Media.
Origine: USA, 2012.
Durata: 115'.
I fratelli Bondurant della contea di Franklin in Virginia vivono durante l'epoca del proibizionismo e sono considerati personaggi leggendari, quasi immortali. Se Howard, il più grande, è un reduce dagli orrori della prima guerra mondiale, e Forrest è un uomo sicuro di sé e carismatico, Jack, il più piccolo è amante della bella vita e del denaro. I tre fratelli iniziano a distillare clandestinamente alcolici senza mai immischiarsi con i gangster della città che si uccidono tra di loro. Ambiziosi di realizzare tutti i loro sogni, attirano però l'attenzione di Charlie Rakes, rappresentante della legge corrotto e feroce arrivato direttamente da Chicago, con cui inizieranno una guerra all'ultimo sangue per difendere le loro terre, le loro donne e la loro famiglia. Basato su una storia vera, Lawless è tratto dal romanzo La contea più fradicia del mondo, scritto dal nipote dei protagonisti Matt Bondurant.
John Hillcoat alla regia e Nick Cave alla sceneggiatura (ed anche alle musiche in questo caso). Il binomio autoriale dietro "Lawless" funziona già da un po’. Assieme i due avevano già firmato "Ghost...of the Civil Dead" (1988) e “The Proposition” (2005) . Si piacciono, sono una squadra e per questo loro nuovo progetto hanno deciso di partire dal libro autobiografico di Matt Bondurant, ex trafficante di alcool ai tempi del proibizionismo assieme ai suoi due fratelli.
Da una parte una famiglia tutta al maschile che cerca di far soldi con la vendita di alcolici fatti in casa, dall’altra un procuratore distrettuale violento e determinato più di quanto la giustizia pretenderebbe. E’ su questo scontro che si basa l’impianto drammaturgico di un film abbastanza classico per struttura, tematiche ed ambientazioni. Se prima di "Lawless" Hillcoat aveva diretto in maniera più che mai "secca" La strada, recependo appieno lo stile con cui Cormac McCarthy aveva scritto il libro, qui al contrario tutto è ostentato, a partire dal sangue. La contea diventa una sorta di giungla da si salvi chi può, non c’è nessuna pietà. Ecco stupri, sfregi di coltello, atteggiamenti sadici e chi più ne ha più ne metta.