Regia: Maria Sole Tognazzi Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Francesca Marciano, Maria Sole Tognazzi. Scenografia: Roberto De Angelis. Montaggio: Walter Fasano. Fotografia: Arnaldo Catinari. Musiche: Gabriele Roberto. Costumi: Antonella Cannarozzo.
Interpreti: Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi, Alessia Barela, Lesley Manville, Carolina Signore, Diletta Gradia
Produttore: Donatella Botti.
Distribuzione: Teodora Film. Origine: Italia, 2013. Durata: 90'.
Irene è un'ispettrice di alberghi, professione insolita e interessante da vedere sullo schermo. Poiché Irene ha il potere di rivedere il numero di stelle di hotel e resort di lusso, viaggia sempre in incognito, vivendo vite non sue e rinunciando a una vita e ad affetti propri. Il film di Maria Sole Tognazzi prende un personaggio così forzatamente distaccato come una parabola delle relazioni umane al giorno d'oggi. Il bisogno di avere contatti umani più autentici si scontra con sciatterie emotive e ansia di cambiamento, tutto sotto lo sguardo spassionato di una splendida Margherita Buy.
Si potrebbe pensare che come personaggio abituato a vivere situazioni geografiche e relazionali di confine, Irene sia la più titolata a giudicare le situazioni che lascia a casa ad ogni suo viaggio, sempre pronte a modificarsi a ogni suo ritorno. Qui la regista evita la facile santificazione della protagonista rendendola un personaggio fallibile, confuso, non sempre in grado di capire quali siano le reali necessità di chi ama di più. Proprio qui è dunque il paradosso: mentre lei è abituata a controllare che il personale alberghiero sia sempre pronto a soddisfare i desideri più reconditi di un cliente, possibilmente anticipandoli, i rapporti umani sono molto di più di asciugamani puliti e di essenze profumate nella hall.
La relazione tra la cura di nomadi del viaggio e tra cura di rapporti familiari è così diretta da costituire il centro di un film molto interessante nella costruzione e molto autentico nella cura dei rapporti tra Irene e le persone a cui è legata. L'aspetto più rinfrescante di questa commedia è la mancanza di cinismo, che però non viene sostituito da un ottimismo di maniera. Quello che prevale è un senso di realismo temperato dalla speranza che le cose possono cambiare. Se solo si è pronti a cambiare davvero e dal profondo.