Regia: Rocco Papaleo Sceneggiatura: Valter Lupo, Rocco Papaleo. Costumi: Claudio Cordaro. Scenografia: Sonia Peng, Elio Maiello. Montaggio: Christian Lombardi. Fotografia: Fabio Zamarion. Musiche: Rita Marcotulli.
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Barbara Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza, Giuliana Lojodice, Mela Esposito, Giorgio Col angeli, Giovanni Esposito, Giampiero Schiano.
Produttore: Arturo Paglia, Isabella Cocuzza.
Distribuzione: Warner Bros. Origine: Italia, 2013.
Durata: 103'.
Rocco Papaleo il cantore delle terre lucane, che tre anni fa ha incantato l’Italia con il suo Basilicata Coast to Coast ritorna dietro alla macchina da presa per dirigere Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova in una commedia sentimentale-grottesca.
Nel film Papaleo, che oltre a recitare ha scritto soggetto sceneggiatura in collaborazione con Valter Lupo, interpreta un prete (Don Costantino) che ha rifiutato l’abito talare perché innamorato di una ragazza, che quando decide di tornare al paese d’origine per confessare la cosa alla famiglia la trova più malmessa di lui. Sua madre Stella infatti è già impegnata a nascondere un altro scandalo in famiglia, ovvero il divorzio della figlia Rosa Maria fuggita dal marito Arturo (Riccardo Scamarcio) con un misterioso amante. Da qui in poi la commedia si sviluppa classicamente con una serie di sketch, scambi di persona e gag alle quali partecipano i numerosi abitanti della casa di Don Costantino. La sua famiglia vive infatti in un vecchio faro che hanno da anni il compito di mantenere a regime, e che diventa il rifugio per vari sbandati tra cui la ex prostituta Magnolia, interpretata dall’attrice slovacco-italiana Barbora Bobulova. L’arrivo di una piccola impresa di ristrutturazioni, inevitabilmente meridionale, per ristrutturare il vecchio faro e trasformarlo in un albergo di lusso, completa la chiassosa e scombussolata compagnia di Don Costantino.
Se nella sua prima opera cinematografica Papaleo aveva chiesto aiuto agli amici di sempre (Max Gazzè e Alessandro Gasman) per raccontare un avventuroso viaggio musicale nella sua terra, qui si incammina verso la strada della classica commedia all’italiana in cui la famiglia, il matrimonio e le belle donne la fanno da padroni e diventano il moto e il movimento di tutta la vicenda. Una cosa, però, rimane immutata: il grande amore per la Basilicata, dove decide di ambientare anche questo secondo film. Grande protagonista anche di questa pellicola è la musica: non solo il protagonista Arturo – Scamarcio è un pianista, ma i momenti musicali del film sono numerosi.