Regia: Sebastiān Lelio. Sceneggiatura: Sebastiān Lelio, Ponzalo Maza. Scenografia: Marcella Urivi. Montaggio: LSoledad Salfate, Sebastiān Lelio. Fotografia: Benjamėn Echazarreta. Costumi: Loreto Vuskovic. Interpreti: Paulina Garcia, Sergio Hernāndez, Coca Guazzini, Antonia Santa Maria, Diego Fontecilla, Fabiola Zamora. Produttore: Juan De Dios Larraėn, Sebastiān Lelio, Ponzalo Maza. Distribuzione: Lucky Red. Origine: Cile, 2012. Durata: 94'.
Orso dArgento Miglior Attrice Berlino 2013 a Paulina Garcia
Divorziata da anni con due figli ormai adulti, un nipote e un vicino molesto, Gloria cerca un nuovo equilibrio in feste, eventi serali e discoteche nelle quali poter incontrare qualcuno della propria etā, un nuovo fidanzato. Quando perō sembra averlo trovato questi si rivela inaffidabile, misterioso e poco propenso a tener fede a quel che dice.
Sul corpo non pių giovane di Gloria, sulle sue imperfezioni, sui diversi look, sulle sue valorizzazioni e sulla potenza con la quale si regge in piedi e procede nonostante tutto, č riconoscibile la forza di un film capace di elevarsi al di sopra di qualsiasi banalitā e qualsiasi rischio di smielata drammatizzazione dellordinario.
Gloria č un ritratto di donna come raramente si ha la fortuna di vedere: completo, profondo, toccante eppur composto, talmente onesto e sincero da travalicare il sesso di riferimento e risultare universalmente disarmante.
La storia di una 50enne che con compostezza e serietā vive come unadolescente fuori tempo massimo, attraverso il lento accumularsi di eccessi, passioni e delusioni aliene alla sua etā, č attraversata con una grazia ed unurgenza morale che impediscono al personaggio di scivolare nel ridicolo anche quando questo č palesemente nellaria (atteggiamento che rende anche lentrata in scena dellomonimo brano di Umberto Tozzi una perla di sofisticazione).
Il film di Sebastian Lelio con audacia non comune prende le distanze dai pių illustri esempi del cinema passato in materia di profili femminili e sceglie un registro da commedia sebbene si attacchi alla protagonista come in un dramma, trovando in lei una forza motrice inesauribile. Molto della riuscita del film č infatti merito di Paulina Garcėa, attrice capace di tramutare una sceneggiatura rigorosa in cinema di rara intensitā grazie ad una maratona di recitazione ai massimi livelli. Con uneconomia di gesti, espressioni e movimenti disegna la sua Gloria giocando sulle minuzie, sulle canzoni cantate in macchina, sui piani dascolto o su movimenti accennati, senza mai presentare due volte lo stesso volto alla macchina da presa.
In questa maniera Paulina Garcėa aderisce in pieno alla filosofia minimalista e invisibile con la quale Lelio dirige un film che pare farsi da sč davanti agli occhi dello spettatore, il quale ha quasi limpressione di vedere la storia svolgersi senza nessuno a dirigerla ma con la naturale semplicitā della vita vera.