Regia: Ferzan Ozpetek.
Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek Scenografia: Marta Maffucci. Montaggio: Patrizio Marone. Musiche: Pasquale Catalano. Costumi: Alessandro Lai. Fotografia: Gian Filippo Corticelli.
Interpreti: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Carolina Crescentini, Elena Sofia Ricci, Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa Ranieri.
Produttore: Tilde Corsi, Gianni Romoli.
Distribuzione: 01 Distribution.
Origine: ITALIA, 2014. Durata: 110'.
Racconta Ferzan Ozpetek di aver cominciato a pensare a questo film vedendo una coppia di amici e scoprendo l’intensità del loro amore: «Lei non stava bene, aveva subito una trasformazione fisica a causa di un incidente, era diventata un’altra. Le chiesi come fossero cambiati i loro rapporti, una domanda di cui subito mi sono pentito. Lei, guardando suo marito negli occhi, disse: “A volte ancora mi desidera”. Questa cosa mi commosse tanto. Ho cominciato a rifletterci. Arrivati a un certo punto diventa indispensabile fare i conti con se stessi e chiedersi: a che punto è il nostro amore?». Sì, ma perché il titolo: Allacciate le cinture? «Perché prima o poi arriva per tutti noi una turbolenza. Non quella che capita in aereo. Quella che ci stravolge l’esistenza».
Allacciate le cinture è un film corale che più corale non si può, costruito, però, intorno al personaggio di Kasia Smutniak. Ozpetek dice di aver voluto costruire una storia sul tempo che passa, sulla casualità degli incontri, sulla malattia che muta corpi e cuori, sull’amicizia che resiste alle tempeste, sull’attrazione fatale che può legare un uomo e una donna. La Smutniak è una ragazza di buona famiglia che vive con una madre un po’ mesta, Carla Signoris, e una zia sciroccata, Elena Sofia Ricci. E’ fidanzata con Francesco Scianna, bravo ragazzo anche lui, mentre la sua amica del cuore va a letto con Francesco Arca, un meccanico donnaiolo, volgare, razzista, aggressivo ma gran maschio come sa chi l’ha conosciuto nei panni di tronista di Maria De Filippi. Tra Smutniak e Arca in principio solo battute al veleno, poi la passione esplode e i due si mettono insieme. Tredici anni dopo, a matrimonio compiuto, due figli bambini, un avviato locale nel centro di Lecce gestito da lei e dal suo giovane amico Filippo Scicchitano, la fatica del vivere quotidiano e il tradimento semi- ufficiale di lui con l’esuberante parrucchiera, Luisa Ranieri, Kasia scopre di avere un tumore al seno. La malattia rivoluziona i sentimenti e gli atteggiamenti di chi le vuol bene. La lunga chemioterapia la strazia, la stanca, ne mortifica il corpo e l’anima, ma non la fa arrendere e torna con il marito sul mare che ha visto i primi giorni del loro amore. L’aiutano anche una giovane medico, Giulia Michelini e la vicina di letto, Paola Minaccioni, che succhia avidamente i pochi giorni che le restano.