Regia e sceneggiatura: Dany Boon. Scenografia: Alain Veissier. Montaggio: Monica Coleman. Fotografia: Roman Winding. Musiche: Klaus Badelt. Costumi: Laetitia Bouix.
Interpreti: Dany Boon, Alice Pol, Kad Merad, Jean-Yves Berteloot, Judith El Zein, Marthe Villalonga, Valérie Bonneton, Bruno Lochet, Jérome Commandeur, Jonathan Cohen, Vanessa Guide.
Produttore: Jerome Seydoux, Patrick Quinet.
Distribuzione: Eagle Pictures.
Origine: Francia, 2014.
Durata: 107'.
Romain Faubert ha quarant'anni e la fobia per i microbi. Scapolo e ipocondriaco, col vizio della ricerca frenetica su internet e il ricovero immotivato, non ha più un amico e frequenta soltanto Dimitri Zvenka, un medico che ha commesso l'errore di prenderlo in cura diciotto anni prima e che adesso prova invano a congedarlo. La morte improvvisa di un collega di Romain, fotografo per un dizionario medico online, getta l'uomo nel panico e nello sconforto. Commosso dallo stato in cui versa l'amico-paziente, Dimitri si offre di confortarlo un'ultima volta, aiutandolo a trovare una compagna. Falliti gli incontri online e l'attività sportiva, Dimitri tenta una terapia shock, incoraggiando Romain a collaborare con lui nel centro di accoglienza organizzato per assistere i rifugiati politici del Tcherkistan, un immaginario paese dell'est Europa. Sopraffatto dagli abbracci e dal contatto decisamente diretto con gli immigrati clandestini, Romain sviene e viene soccorso da Anna, la bella sorella di Dimitri, che lo scambia per Anton Miroslav, un coraggioso guerrigliero dei Balcani. Romain, perdutamente innamorato, sta al gioco, alterando il corso della Storia e cambiando per sempre la sua vita.
Dopo il clamoroso successo di Giù al Nord e quello più contenuto di Niente da dichiarare?, Dany Boon scrive, dirige e interpreta una nuova commedia che conferma il suo senso del contemporaneo e il suo fiuto per il commerciale. L'affaire (e la chance) questa volta è l'ipocondria, ovvero la costante (e moderna) apprensione per la propria salute e l'ansiosa tendenza a sopravvalutare anche i minimi disturbi. L'ossessione per le malattie assicura da sola a Boon un numero spropositato di spettatori, in Francia come nel resto del mondo, affiancato da un pubblico irriducibilmente romantico a cui è garantita la storia d'amore che guarirà il nostro e metterà fine a (quasi) tutte le sue fissazioni. Soggetto sociale e commedia romantica si combinano felicemente in Supercondriaco, film 'sintomatico' accresciuto da un cast nobile e dall'interpretazione accelerata di Dany Boon. Kad Merad, Valérie Bonneton, Jean-Yves Berteloot e Alice Pol fanno corona e danno spessore a una commedia che passa dal romanticismo all'azione senza mai perdere l'efficacia comica.