"Mi sto arrabbiando... e non ti piacerà vedermi arrabbiato!". I fan della serie a fumetti creata da Stan Lee nel 1962 (e dei telefilm anni '70) sanno già quel che si profila all'orizzonte: pochi istanti, e lo scienziato Bruce Banner diventerà verde, farà a pezzi l'ennesima camicia e si trasformerà nel gigantesco Hulk, icona kitsch al confine tra il mostro di Frankenstein, Jeckyll & Hyde, King Kong e un numero imprecisato di altre mitologie popolari. Al sofisticato Ang Lee, però, tutto questo non bastava. Ci ha voluto aggiungere i miti classici di Giove e Saturno, con i padri divoratori di figli e i conflitti edipici che li corredano.
Quando era piccino, il futuro Hulk si è lasciato inoculare dal papà genetista, il classico scienziato pazzo (Nick Nolte), dei prodotti che gli hanno cambiato il metabolismo. Diventato adulto, l'esplosione del laboratorio dove lavora sulle nanotecnologie cambia il corpo dell'attore che lo interpreta (Eric Bana) in pixel, disincarnandolo in un pupazzone-effetto speciale. Se Hulk tarda una quarantina di minuti a decollare, limitandosi a porre le premesse alla genesi del (buon)mostro, la seconda parte sembra un altro film.
Nei primi quaranta minuti, Lee cerca di impiegare ragione e sentimento per reinventare il mito mettendone in luce il lato umano: dedica una parte sostanziale alla storia d'amore di Eric con la collega Betty, si sofferma soprattutto sui rapporti tra figli e genitori.
Bollato come arma di distruzione di massa, Hulk è braccato nel deserto dai carri armati e dall'aviazione americana, incaricate di eliminare la - inesistente - minaccia (sarà mica una metafora sovversiva della guerra santa di George W. Bush contro il terrorismo?). Il gigante fa volteggiare i carri e si aggrappa ai caccia, castigando gli antipatici militari. Segue un epilogo che lascia aperta la porta alla speranza, nonché a probabili puntate successive.
Sceneggiatura: James Schamus, John Turman e Michael France. Fotografia: Frederick Elmes. Musiche: Danny Elfman. Interpreti: Josh Lucas, Sam Elliott, Nick Nolte, Eric Bana, Jennifer Connelly. Stati Uniti, 2003.