Regia: Alessandro Rossetto. Sceneggiatura: Caterina Serra, Alessandro Rossetto, Maurizio Braucci. Scenografia: Renza Mara Calabrese. Montaggio: Jacopo Quadri. Fotografia: Daniel Mazza. Musiche: Alessandro Cellai, Paolo Segat, Maria Roveran. Interpreti: Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Diego Ribon, Lucia Mascino, Mirko Artuso, Nicolatta maragno, Giulio Brogi.
Produttore: Gianpaolo Smiraglia, Luigi Pepe. Distribuzione: Cinecittà Luce.
Origine: Italia, 2013.
Durata: 111'.
Renata e Luisa vogliono scappare dal paese dove sono cresciute; mosse da ingenuità, spirito di ribellione e sete di vendetta contro un mondo a cui non sentono di appartenere (ma che è profondamente radicato dentro di loro), decidono di ricattare sessualmente un amico del padre di Luisa: 20.000 euro o "diremo a tutti che sei un porco".
A leggerla, la trama potrebbe far pensare a un thriller, ma gli intrighi della storia non sono che il pretesto per raccontare le pulsioni di una realtà che chiede aiuto, che cerca verità e giustizia nelle direzioni sbagliate, tra sesso, razzismo e moti indipendentisti. È un mondo talmente chiuso da non riuscire a contemplare la possibilità che i nemici, se mai dovessero essercene, possano celarsi al suo interno, un mondo sempre pronto a puntare il dito contro il "diverso" (qui si parla di albanesi e musulmani) a priori, senza lasciargli possibilità d’appello.
Alessandro Rossetto ha firmato un film ambizioso, che tenta di proporre l’affresco di un intero modo di vivere, e tocca un’infinità di temi, che siano personali o sociali, riuscendo a scavare in profondità dentro ognuno di essi, in un tale tutto-tondo da poter quasi respirare l’aria che avvolge i protagonisti. Aiutato da una bellissima sceneggiatura (di Rossetto, Caterina Serra e Maurizio Braucci), il regista ci regala una sinfonia di luoghi aridi, atmosfere claustrofobiche e personaggi costruiti in modo impeccabile, anche grazie alla sconvolgente bravura e naturalezza di tutti gli interpreti, molti dei quali esordienti, tra cui Roberta Da Soller, Vladimir Doda e Maria Roveran, quest’ultima anche autrice e interprete di alcuni brani in colonna sonora.
Insomma, un piccolo grande film a cui va augurata la più grande fortuna.