Regia: Benoit Jacquot. Sceneggiatura; Benot Jacquot, Julien Boivent. Montaggio: Julia Gregory. Musiche: Bruno Coulais.
Interpreti: Benolt Poetvoode, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Andre Marcon, Patrick Mille.
Produttori: Alice Girard, Edouard Weil.
Distribuzione: BIM.
Origine: Francia, 2014.
Durata: 100'.
A Marc, ispettore delle imposte in temporanea trasferta da Parigi in una cittadina di provincia, una sera perde il treno che doveva riportarlo nella capitale. Incontra casualmente Sylvie a cui chiede indicazioni per un hotel. I due iniziano a camminare per le strade deserte raccontando di sé il meno possibile. Scatta però un sentimento intenso che spingerà i due a darsi appuntamento a Parigi qualche giorno dopo senza però avere i reciproci numeri di telefono e neppure conoscendo il nome l'uno dell'altra. Marc avrà un contrattempo di natura fisica e arriverà troppo tardi. Sylvie, delusa, se n'è già andata. Qualche tempo dopo lui incontrerà nel corridoio dell'Ufficio delle tasse una donna che ha dei problemi con le dichiarazioni dei redditi. È Sophie, sorella maggiore di Sylvie. Marc però non lo sa e inizia una relazione con lei.
Benoit Jacquot muta il punto di osservazione rispetto al suo cinema precedente: non sono più i tormenti dei personaggi femminili ad essere al centro della lente del suo microscopio dei sentimenti ma un uomo. Si assume quindi un rischio, per quanto calcolato, e riesce a vincere in gran parte la scommessa. Solo in gran parte perché ci sono almeno due elementi che lasciano perplessi. Il primo è costituito dalla negazione di aver voluto girare programmaticamente un film melodrammatico 'classico' mentre gli accordi musicali che aprono il film e poi ne marcano l'andamento sono lì a testimoniare il contrario. C'è poi il gioco alla Sliding Doors che al cinema risulta tanto più efficace quanto meno viene evidenziato, cosa che qui finisce con il non accadere.
"Il caso non esiste" affermano in molti. I credenti nella religione cattolica dicono che in quei momenti Dio stia intervenendo in incognito e i non credenti si affidano ad attribuzioni di responsabilità al destino. Sta di fatto che è su questo elemento che la sceneggiatura si basa non peccando di inverosimiglianza. Molti debbono ammettere che certe coincidenze 'cinematografiche' vengono a volte superate dalla realtà. Ciò che però rende più originale la visione di Jacquot è l'elemento cardiaco. Marc soffre 'di' cuore e 'per il' cuore. La prima condizione si materializza in Tomografie Assiali Computerizzate che confermano un avvenuto infarto. La seconda trova la propria sostanza in sguardi, nel gesto della richiesta di un sorriso per poi cercare inutilmente di inabissarsi nella quotidianità di un mènage familiare. Non è un caso poi che Marc sia un ispettore delle tasse rigoroso che non si tira indietro nel promuovere ispezioni fiscali su un politico locale in forte odore di evasione. Il problema nasce (per lui come per molti) quando ad 'evadere' sono i sentimenti, quando ciò che si cerca di nascondere non ha dinanzi a sé un fisco più o meno esigente ma la consapevolezza di non poter barare con quel giudice ancor più esigente che siamo noi stessi quando sappiamo che la risposta "non lo so" non può essere ammessa. Per nessuna ragione.