Regia: Francesca Archibugi. Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Francesco Piccolo. Montaggio: Esmeralda Calabria. Fotografia: Fabio Cianchetti. Musica: Battista Lena. Costumi: Alessandro Lai. Scenografia: Sandro Vannucci.
Interpreti: Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Micaela Ramazzotti, Rocco Papaleo, Valeria Golino.
Produttore: Fabrizio Donvito, Andrea Occhipinti.
Distribuzione: Lucky Red.
Origine: Italia, 2014.
Durata: 94’
Il film prima ancora che la riscrittura del francese Cena tra amici lo è della pièce di Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte che ne era alla base. Riscrittura della stessa Archibugi e di Francesco Piccolo. Tralasciamo le trasformazioni e gli adattamenti che si imponevano. L'azione è tutta nello spazio di una cena. A casa di Betta (Valeria Golino) e Sandro (Luigi Lo Cascio), ex casa popolare romana trasformata da migliaia di libri e dallo spirito che vi aleggia in casa neoborghese snob, si ritrovano Paolo (Alessandro Gassman) fratello di Betta, Claudio (Rocco Papaleo) amico di sempre, e ultima arrivata ritardataria Simona (Micaela Ramazzotti) moglie incinta di Paolo.
Paolo e Betta fanno di cognome Pontecorvo, vengono da una famiglia di sinistra e ricca, nei loro ricordi d'infanzia (flashback) una magnifica villa sul mare, il padre che non c'è più ha sofferto la propria condizione di ebreo ed era un potente intellettuale e politico comunista, la madre Lucia (presenza più evocata che vista dal film) è una donna di classe, spregiudicata, spendacciona. Tra i commensali scoppia l'ira di Dio a causa dello scherzo con il quale Paolo monopolizza l'andamento della serata. Proclama che per il nascituro, certo che sarà maschio, ha scelto un nome "inaccettabile". È l'occasione per aprire la diga. Lo spunto per farceli conoscere uno ad uno.
Fratello, sorella e i due amici sono sempre stati legatissimi, praticamente tutti fratelli. Paolo, anche per ribellarsi a un codice familiare che non era fatto per lui somaro negli studi e cazzeggiatore, si è liberato inseguendo senza vergogna la ricchezza, e ha sposato Simona di classe inferiore ma personaggio televisivo di successo che ora ha anche pubblicato un romanzo. Betta e Sandro fanno la guardia allo spirito originario ma le incrinature si sprecano: Sandro, professore universitario con la spintarella del suocero potente e ora interamente dedito alla recente scoperta di Twitter, si sente più Pontecorvo di Paolo; Betta, eternamente al servizio del benessere altrui, è stanca e invecchiata anzitempo. Infine il più enigmatico Claudio che tutti credono gay e invece, con la rivelazione finale, lascerà tutti attoniti imponendo la fine di un equilibrio di non detti.
La commedia viaggia liscia come l'olio. E ha senz'altro ragione Archibugi quando spiega l'importanza dell'istintività e dell'estemporaneità della recitazione, dell'improvvisazione lasciata agli attori che per lei sono sempre prezioso e amato strumento, ma sotto il governo di un metodo e di una tecnica molto pensati.