Regia: Morten Tyldum. Sceneggiatura: Graham Moore. Fotografia: Oscar Faura. Montaggio: William Goldenberg. Musica: Alexandre Desplat. Scenografia: Maria Djurkovic. Costumi: Sammy Sheldon Differ.
Interpreti: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Charles Dance, Mark Strong, Rory Kinnear, Allen Leech, Tuppence Middleton, Tom Goodman-Hill, Matthew Beard, Steven Waddington.
Produttore: Nora Grossman.
Distribuzione: Videa-CDE. Origine: Regno Unito, USA 2014.
Durata: 113'
L’opera diretta da Morten Tyldum, ha il merito di raccontare una grande vicenda storica, ma la pone come un semplice background lasciando il centro della scena al protagonista caratterizzandolo in ogni sua sfumatura. Il geniale matematico Alan Turing viene assoldato dal governo per lavorare alla decriptazione del Codice Enigma, fonte di grande vantaggio per le forze dell’Asse e principale motivo di debacle per gli Alleati. Il progetto per decifrarlo è guidato proprio dal giovanissimo laureato di Cambridge, che dopo alcune titubanze del comandante Denninston (Charles Dance), diventa responsabile del team a Bletchley Park. Particolarmente brillante nei cruciverba li usa in modo incredibile, e grazie all’aiuto di Joan Clarke (Keira Knightley) riesce ad acquisire buone capacità di leadership fino a quel momento inesistenti.
La narrazione con continui background è davvero interessante e tiene lo spettatore incollato davanti allo schermo permettendoci di capire alcuni atteggiamenti di Turing che, altrimenti sarebbero rimasti oscuri. Il mago di Cambridge è omosessuale: una situazione che lo devasta, lo costringe a vivere rinchiuso in se stesso per la paura di persecuzioni. La situazione però cambia, fino ad arrivare a una completa accettazione di se stesso a prezzo molto elevato. La decifrazione del Codice Enigma procede parallelamente proprio a quella del proprio io, così da vivere le due vicende in tutt’uno e grande merito di questo va alla sorprendente regia.
L’opera di Turing ha cambiato la storia del mondo, creando Bomba, il primo calcolatore da lui ribattezzato affettuosamente Christopher come l’amico d’infanzia che appare in alcune scene.
Benedict Cumberbacht è perfetto nei panni del genio inglese, lui che già ha incantato la tv nel ruolo del brillante Sherlock Holmes risulta sempre più adatto a parti intellettuali e intuitive. La cosa più straordinaria però è l’emozione che riesce a trasmettere, la sorpresa e la velata tristezza nei suoi sguardi portano a vivere una grande esperienza cinematografica.