Bari, gli anni Duemila. Toni e Vito, uomini molto diversi tra loro, sono cognati e vanno poco d’accordo. Toni è un quarantenne navigato e facilone che attorno alle sue attività di piccolo imprenditore conduce un’esistenza sempre in corsa e senza orari, mentre Vito, che ha sposato la sorella di Toni, ha qualche anno di meno, un impiego qualsiasi e una vita ordinaria. Intervenuto con la moglie Anna alla cerimonia di battesimo del figlio di Toni, Vito subisce il furto della sua automobile nuova.Compromesso il buon esito della festa, Toni si offre, indotto dalla sorella e visibilmente a malincuore, di andare a cercare l’automobile del cognato. Da parte sua, e pur di ritrovare la vettura, Vito è disposto a mettere da parte l’orgoglio e farsi aiutare dall’antipatico parente acquisito. Inizia così per i due, a bordo dell’auto di grossa cilindrata di Toni, un viaggio attraverso i più vari ambienti metropolitani, in una notte apparentemente senza fine, durante la quale Vito scopre un’altra città, governata da codici a lui sconosciuti e dei quali Toni pare avere invece assoluta padronanza. Nell’attraversare la notte gomito a gomito i due cognati imparano a diffidare di meno l’uno dell’altro, e all’alba del nuovo giorno paiono ormai camminare con lo stesso passo. Ma, nell’indifferenza della città che lentamente si risveglia, un’amara sorpresa ancora li attende...
Dopo il successo del piccolo "Lacapagira", che dopo un fortunato esordio in Puglia è arrivato anche nei cinema di tutto il resto del paese grazie al supporto di una casa come la Lucky Red, Alessandro Piva torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia ancora una volta ambientata a Bari, in cui Sergio Rubini è Toni, l’avventuriero che vota il partito che più gli conviene, l’affarista che vuole tutto e subito, roso dall’ansia della scalata sociale, ma privo dello stile e della pazienza di aspettarla. Vito, Luigi Lo Cascio, è un borghese più modesto ma non meno inquietante. Ha la stessa bramosia di Toni con qualche autocensura in più che ne tarpa le ambizioni. Il furto dell’auto e la forzata vicinanza con il cognato fa suonare le sue corde più profonde e nascoste. Due personaggi completamente contrapposti, diversi, uno vittima, l'altro il carnefice. Una sorta de "Il Sorpasso", qualcuno ha detto. Forse il paragone è esagerato, ma è anche vero che "Mio Cognato" sembra essere un qualcosa di nuovo e di interessante per il panorama cinematografico nazionale.
Andrea Piva, Salvatore De Mola, Alessandro Piva. Fotografia: Gian Enrico Bianchi. Musiche: Ivan Iusco. Montaggio: Thomas Woschitz. Interpreti: Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini, Carolina Felline, Alessandra Sarno, Mariangela Arcieri. Italia, 2003