Regia: Bill Condon. Sceneggiatura: Mitch Cullin, Arthur Conan Doyle, Jeffrey Hatcher. Fotografia: Tobias A. Schliessler. Musica: Carter Burwell. Scenografia: Martin Childs, Charlotte Watts. Costumi: Keith Madden. Interpreti: Ian McKellen, Milo Parker, Laura Linney, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Senada, Roger Allam, Colin Starkey, Philip Davis, Nicholas Rowe, Frances de la Tour. Produttore: Iain Canning, Anne Carey. Distribuzione: Videa CDE. Origine: Regno Unito/ U.S.A., 2015.
Bill Condon dopo essersi ritirato a vita privata da circa 30 anni, il famoso detective Sherlock Holmes (Ian McKellen) applica il suo metodo scientifico e logico-deduttivo all’allevamento delle api. Il suo celebre collaboratore Watson è morto da anni ma egli, riluttante ad abbandonarsi a una senilità solitaria, non riesce a dimenticare il caso insoluto che gli ha sconvolto l’esistenza. Soltanto quando il piccolo Roger (Milo Parker) gli fornirà la motivazione giusta per scovare la verità, Sherlock riuscirà a trovare la felicità che tanto cercava.
Recensione: Dopo aver vinto l’Oscar nel lontano 1998 grazie alla sceneggiatura di Demoni e Dei si è successivamente cimentato dietro la macchina da presa con pellicole discrete come Dream Girls e The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte I e II.Scegliendo di tornare ad occuparsi di prodotti impegnati, il regista si dedica alla trasposizione cinematografica del romanzo Un impercettibile trucco della mente di Mitch Cullin, firmando Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto, un film intenso e nostalgico che, fotogramma dopo fotogramma, svela l’umanità di un personaggio divenuto subito leggenda popolare.
Sicuro del carisma istrionico di Ian McKellen – con cui aveva già lavorato proprio in Demoni e Dei – Cordon decide di dividere la narrazione in due diversi piani temporali mostrando a intervalli irregolari (e sempre più frenetici) il passato e il presente, la realtà e la finzione, il ricordo e l’oblio. Holmes viene infatti presentato come un anziano ultranovantenne che ha problemi di memoria e che utilizza pappa reale e pepe del Sichuan per migliorare il suo stato. Mentre le ferite del suo corpo possono essere mondate, però, quelle della sua anima sono alimentate da spasmodici fantasmi del passato, dolori acuti e rimorsi voraci. A causa della mancata risoluzione di un caso oscuro e misterioso, infatti, l’uomo scelse un esilio volontario in una terra lontana e desolata che, sorta di paesaggio stato d’animo petrarchesco, ne assorbiva ansie e malumori. Affezionatosi con il tempo all’unica persona capace di scrutare oltre l’apparenza e guardare dietro la maschera, Holmes si svela lentamente nella sua fragile umanità. Lontano, dunque, dall’eroe freddo e cinico descritto da Watson nei suoi libri (e ancor prima ritratto dalla penna dello scrittore Arthur Conan Doyle),egli confessa di preferire il sigaro alla pipa e la tuba al tipico cappello irlandese. Seppur detentore di uno sguardo perso nel vuoto di una nostalgia senza tempo, egli si rivela tutt’altro che una stella eclissata da un oscuro passato, ma bensì una prorompente supernova che, raggiunta la completezza nella famiglia, è destinata a lasciare il segno per l’eternità.
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