Regia: Alfonso Gomez-Rejon. Soggetto e sceneggiatura: Jesse Andrews.. Montaggio: David Trachtenberg. Fotografia: Chung-Hoon Chung. Musica: Brian Eno, Nico Muhly. Scenografia: Diana Stoughton. Costumi: Jennifer Eve. Interpreti: Olivia Cooke, Nick Offerman, Jon Bernthal, Connie Britton, Molly Shannon, Thomas Mann, Bobb’e Thompson, Matt Bennett, Katherine C. Hughes, Masam Holden.
Produttore: Jeremy Dawson, Dan Fogelman. Distribuzione: 20th Century Fox. Origine: U.S.A., 2015.
I film sugli adolescenti, americani e no, generalmente sono cataloghi di luoghi comuni: personaggi stereotipati, l'amicizia che gradualmente si trasforma in amore, il lieto fine e tutte le altre chincaglierie estratte dal repertorio del feel-good-movie, il "film per stare bene". Peggio ancora quelli che hanno per tema la malattia di una persona giovane; sempre un po' vili (vedi il vecchio Love Story), qualche volta diventano addirittura inverecondi (Bianco come il latte rosso come il sangue). E' una gran bella sorpresa su entrambi in fronti, allora, Quel fantastico peggior anno della mia vita, comedy-drama tratta da un romanzo per giovani adulti di Jesse Andrews e vincitrice del Gran Premio della giuria e di quello del pubblico al Sundance Film Festival. La storia è narrata dal punto di vista del liceale di Pittsburgh Greg Gaines, una specie di giovane Holden in versione riveduta e aggiornata che vive secondo una precisa regola: non legarsi con nessuno, evitare i rapporti profondi e sopravvivere agli anni del liceo col minor danno possibile. Al punto che preferisce considerare Earl, il coetaneo con cui gira brevi parodie dei suoi film prediletti, piuttosto un "collega" che un amico. Insomma, il ragazzo è ben deciso a comportarsi come gli altri si aspettano che faccia, piuttosto che secondo ciò che prova davvero. Greg non riesce però a sottrarsi alle pressioni di mamma, la quale vuole che frequenti la vicina di casa Rachel, una sua coetanea cui è stata diagnosticata la leucemia mieloide acuta. E' l'inizio di un rapporto, prima accettato controvoglia da entrambe le parti poi ruvidamente affettuoso, da cui germoglierà un'amicizia che cambierà la vita del ragazzo.
Variante originale della topica narrazione di "passaggio all'età adulta", il film racconta una vicenda a percorsi opposti e complementari (Rachel è vittima precoce del male, Greg si apre alla vita) riuscendo a sostituire - cosa difficilissima - il tono leggero e divertente della prima parte con l'intonazione drammatica della seconda senza quasi che lo spettatore se ne accorga; anzi, portandolo delicatamente per mano e guidandolo verso un finale commovente, ma non strizzacuore. Il che marca già una vistosa - e benefica - differenza rispetto ai "cancer movie" codificati con tutto il loro indotto ricattatorio e piagnone. Altra caratteristica fuori delle convenzioni, non si tratta di una storia d'amore, ma di casta amicizia. A tutto ciò si aggiungono particolari originali: come i film parodistici di Greg e Earl, da Un uomo da marciapiede e Arancia meccanica a Morte a Venezia , o le ironiche animazioni stop-motion in plastilina che punteggiano le immagini live.
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