Regia: Samuel Benchetrit. Sceneggiatura: Gabor Rassov, Samuel Benchetrit. Montaggio: Thomas Fernandez. Fotografia: Pierre Aïm. Musica: Raphaӫl Haroche. Costumi: Mimi Lempicka. Scenografia: Jean Moulin. Interpreti: Isabelle Huppert, Valeria Bruni Tedeschi, Gustave Kerven, Michael Pitt, Jules Benchetrit, Tassadit Mandi. Produttore: Julien Madon. Distribuzione: Cinema. Origine: Francia, Regno Unito, 2015.
Su un immobile grigio delle banlieue parigine precipita John Mckenzie, un astronauta americano finito fuori rotta. Raccolto sul tetto da madame Hamida, una donna marocchina che lo ama come un figlio, Mckenzie attende che la NASA lo riconduca a casa. Qualche piano sotto Charly, adolescente che vive con una madre assente, soccorre la nuova vicina, Jeanne Meyer, attrice degli anni Ottanta caduta dal piedistallo e chiusa fuori dalla porta. Al primo piano crolla a terra Sternkowtiz dopo cento chilometri di cyclette e una disastrosa riunione condominiale. Tre cadute che troveranno nell'altro una ragione: John infilerà la via di casa a colpi di affetto e di cuscus, Sternkowtiz scoprirà l'amore con un'infermiera lunare, Charly supplirà la madre con Jeanne e Jeanne comprenderà la bellezza degli anni negli occhi di Charly.
Ispirato a due racconti di "Chroniques de l'asphalte", il quinto film di Samuel Benchetrit è una commedia surreale e sociale che descrive la realtà nella sua desolazione e la riscatta attraverso la mobilitazione di un'umanità inattesa. Con uno stile rigoroso, inquadrature fisse e pochi movimenti di macchina, Il condominio dei cuori infranti unisce la pulizia delle immagini alla semplicità della progressione narrativa, spogliata di qualsiasi sentimentalismo. Seriamente ironica, la poetica dell'autore impiega il linguaggio della sconfitta per parlare di speranza, della caduta per dire della risalita. In una cité in disarmo sotto un cielo coperto e incolore, che amplifica il suono livido di uno sportello scambiato per pianto, grido, supplica, l'autore innamora anime belle che nell'incontro con l'altro ritrovano il senso e la volontà. Le loro traiettorie chiuse subiranno importanti variazioni aprendole ad altri ambienti e mettendole in contatto con persone diverse ma con la stessa voglia di lasciarsi alle spalle memorie dolorose. Trasognato e sotterraneamente politico, Il condominio dei cuori infranti combina realismo sociale e scrittura tragicomica, affrontando poeticamente l'emarginazione. A creare la sospensione e la fluidità sognante del racconto contribuiscono il luogo della vicenda, la banlieue tenuta fuori campo e poi svelata nel piano finale che scioglierà il terrore sociale e l'aneddotica sul gemito prodotto dal vento, e i vestiti, i personaggi sono abbigliati sempre allo stesso modo, in fogge che li qualificano e identificano. Scoglio ostinato in un mare di uniformità, il film di Benchetrit afferma la sua natura altra, intima e densa svolgendo una serie di ritratti maschili e femminili che condividono un condominio e un'assenza, il sentimento forte di una mancanza: il figlio per madame Harmida, la madre per Charly, la homeland per John, la compagna per Sternkowtiz, un ruolo (nella vita) per Jeanne. I personaggi di Benchetrit incarnano la solitudine contemporanea sfuggendo tuttavia lo stereotipo grazie alla frontalità della messa in scena e a battute secche che li inchiodano al proprio ruolo o lo definiscono con humour.
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