Regia: Jean-Paul Rouve. Soggetto: David Foenkinos. Sceneggiatura: Jean-Paul Rouve. Montaggio: Christel Dewynter. Fotografia: Christophe Offenstein. Musica: Alexis Rault. Interpreti: Michel Blanc, Annie Cordy, Matthieu Spinosi, Chantal Lauby, William Lebghil, Flore Bonaventura, Audrey Lamy.
Produttori: Serge De Poucques, Maxime Delauney.
Distribuzione: Parthénos. Origine: Francia, 2014.
Romain ha 23 anni, il sogno di scrivere, una ragazza da innamorare e una nonna da amare. Confusa e sola dopo la morte del consorte, la nonna di Romain viene 'ricoverata' dai figli in una casa per anziani a cui 'reagisce' digiunando e ripiegandosi nei suoi ricordi. Irrequieta e decisa a risalire il suo passato, la donna scappa dal ricovero imposto e getta in ambasce i tre figli. Ma Romain non si scoraggia, seguendo le tracce e una cartolina che lo conducono a Étretat. Il viaggio alla ricerca della nonna perduta diventa per il nipote un debutto alla vita e il prologo al suo romanzo più bello.
Les Souvenirs, adattamento del romanzo omonimo di David Foenkinos, è un feel-good movie alla francese, un inno al tempo che passa, alla giovinezza, alla senilità e a tutto quello che scorre tra le due stagioni della vita. Investigatore del proprio passato e delle leggende che hanno fondato la sua storia, la sua famiglia, il suo avvenire, il giovane protagonista intraprende un viaggio nei ricordi della propria nonna che la guerra strappò alla scuola e a una vita che aveva appena imparato a conoscere. Diretto da Jean-Paul Rouve, autore di un cinema delicato che combina malinconia e sorriso, Les Souvenirs non ha niente di rivoluzionario ma è impossibile da dimenticare perché svolge una trama minimale in cui ciascuno può riconoscersi. Perché espone, ancora e soprattutto, le cose della vita, quelle con cui ci confrontiamo ogni giorno e quelle con cui prima o poi tutti facciamo i conti: la difficoltà di comprendere i propri genitori, quella di afferrare i propri figli, l'amore coniugale, la vecchiaia, la pensione, il desiderio di creare, la bellezza dell'azzardo.
Les Souvenirs sublima il quotidiano, disegna sentimenti universali, scopre le emozioni che ci dominano approcciate senza mai cedere ai cliché grazie a dialoghi sottili e situazioni inattese. Les Souvenirs è abitato dalla grazia e trasforma la vita in momenti di grazia e poesia. Vita che gli attori incarnano con una raffinata misura dei mezzi espressivi, cancellando ogni differenza tra finzione e realtà. Sono loro a 'interpretare' la paura che ci coglie davanti al primo amore, all'ultimo giorno di lavoro, al congedo dalla vita, sono loro a ripiombare nel passato, come in una vecchia canzone di Charles Trenet, per avanzare, per spostare più in là il presente che può sempre riservare un po' di bonheur. Una felicità intima e mai estroversa che l'autore scova nelle pieghe dell'esistenza, davanti al mare, davanti a un quadro, dentro una scuola. Rouve non rinuncia nemmeno al lieto fine e al tocco ottimista ma elude qualsiasi morale, risolvendo i suoi personaggi senza la pretesa di fornirci una lezione o di servire da esempio. Commedia intimista sospesa tra morte e urgenza di vivere, Les Souvenirs è una carezza sincera che evoca il cinema di Claude Berri (Semplicemente insieme).
Un film costruito sulla complicità intergenerazionale in cui ciascuna generazione è tributaria delle altre e provvista della volontà di reinventarsi.
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