La rugiada di San Giovanni racconta i fatti realmente accaduti durante il secondo conflitto mondiale a La Bettola, una piccola frazione composta da una locanda, un'abitazione e un ponte sotto cui scorrono tranquille le acque del torrente Crostolo.
La notte del 22 giugno 1944 un gruppo di partigiani scende dal bosco e si dirige verso il ponte: l'ordine che hanno ricevuto è quello di farlo saltare, ma qualcosa va storto e la missione non riesce.
Il mattino successivo la vita degli abitanti della zona riprende normalmente, nonostante la paura per quello che è successo la notte precedente. Tra di loro vi sono i Predieri, una famiglia di sfollati, e Rosa, una donna il cui marito è disperso in guerra. Essi vivono all'interno della locanda, insieme a molte altre persone. Nella casa di fronte, invece, vivono la famiglia Prati e la famiglia Spadacini.
Tutto sembra andare bene, o almeno così tutti credono. La sera stessa, infatti, i partigiani tornano a La Bettola per cercare di portare a termine la loro azione, ma questa volta scoppia uno scontro a fuoco con una pattuglia di soldati tedeschi.
Poche ore dopo un gruppo di nazisti partiti da Casina, arriva presso la piccola frazione e ciò che seguirà sarà un eccidio efferato, in cui perderanno barbaramente la vita 32 civili.
Il 24 giugno 1944 il sole sorge su ciò che resta della locanda e della casa delle famiglie Prati e Spadacini, mostrando a coloro che sono arrivati a La Bettola in cerca di superstiti quanto crudele e insensata possa essere la guerra.
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