Serata composita per Aterballetto che presenta un trittico con due giovani talenti coreografici, provenienti dalle fila dei danzatori di Aterballetto

Hektor Buddla presenta Però, ispirato alla dialettica illuminata di Immanuel Kant, interpreti Noemi Arcangeli e Lucia Vergnano

La storia vera di due gemelli siamesi è invece il punto di partenza della coreografia Kersiam, di Roberto Tedesco, magistralmente interpretata da Damiano Artale e Giulio Pighini

Completa la serata un nome della coreografia internazionale, Johan Inger, con Rain Dogs, su canzoni e musiche di Tom Waits. Non è certo la prima volta che tratto temi come la solitudine e le relazioni – dice il coreografo - ma in questo caso la musica mi ha permesso di trovare “un’entrata diversa”, ho lavorato sugli stessi concetti ma attraverso la prospettiva di Tom Waits. Per questo non è stato affatto difficile connettere la musica alla danza.”

PERO’...

Coreografia: Hektor Budlla

Interpreti: Noemi Arcangeli, Lucia Vergnano
Musiche: Armand Amar, Nick Cave
Poesia: Trilussa

Luci: Carlo Cerri

“L'unica salvezza dalla massa, dallo Stato, dal regime, consiste nel rifugiarsi nel "corretto dispiegarsi del pensiero": l'unica autorità riconosciuta è la ragione.
Il pensiero reca in sintesi le condizioni per l'esercizio della libertà.” (Immanuel Kant)

KERSIAM

Coreografia: Roberto Tedesco

Interpreti: Damiano Artale, Giulio Pighini

Musica: Ludwig van Beethoven

Luci: Carlo Cerri

Ideazione costumi: Roberto Tedesco

Realizzazione costumi: Sartoria Aterballetto - Francesca Messori

Liberamente ispirato alla straordinaria vita di Chang e Eng Bunker, gemelli siamesi vissuti dal 1811 al 1874. I fratelli nacquero in Siam, attuale Thailandia, e da loro deriva il termine gemelli siamesi.

RAIN DOGS

Coreografia: Johan Inger

Musica: Tom Waitis

Scene e costumi: Johan Inger
Luci: Peter Lundin

Inizia a piovere;

quel cane che, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, alla scoperta di ciò che vive lontano, perde improvvisamente la strada del ritorno, la pioggia ha inesorabilmente cancellato tutte le tracce.

E’ questa l’immagine da cui prende forma “Rain Dogs”, si materializza a rappresentare quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri.

Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò era e che non è più.

Questo è il momento in cui la solitudine e lo smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o disperazione.

Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “ scivolosa crisi d’identità” diviene condizione esistenziale.