Regia: Raùl Arèvado. Sceneggiatura: Raùl Arévado. Fotografia: Arnau Valls Colomer. Montaggio: Angel Hernandez Zoido. Musiche: Vanessa Garde, Lucio Godoy. Costumi: Cristina Rodriguez, Alberto Valcarcel Rodriguez. Interpreti: Antonio de la Torre, Luis Callejo, Alicia Rubio, Manolo Solo. Produttore: Beatriz Bodegas. Distribuzione: Bim. Origine: Spagna, 2016.
Miglior Film Spagnolo dell’Anno
Curro guidava l'auto della fuga e faceva il palo davanti alla gioielleria in cui i suoi compari stavano compiendo una rapina, ma qualcosa è andato storto e a pagare si è ritrovato solo lui. Fuori dal carcere lo aspetta la compagna Ana insieme al loro bambino, e non sono i soli ad attenderlo al varco. José è un uomo ricco e pacato che da qualche tempo frequenta i quartieri poveri della città. Un ricordo lo tormenta, e farà il possibile per affrontarlo nel modo che gli pare adeguato.
Sono gli unici elementi narrativi che si possono offrire senza rivelare le sorprese di un thriller che ne ha parecchie (meno attento agli spolier il titolo italiano del film, che in originale si chiamava "Tarde para la ira", cioè "Tardi per la rabbia"). La vendetta di un uomo tranquillo segna l'esordio alla regia del 36enne Raúl Arévalo, attore molto noto in Spagna.
Ne La vendetta di un uomo tranquillo è la regia a fare da padrone, impossessandosi di ogni scena senza mai abbandonare un realismo di fondo che ci fa riconoscere, ad esempio, un incidente stradale filmato dall'interno di un'automobile, e che riporta la violenza al suo vero impatto emotivo senza "tarantinizzarla". Quella di Arévalo è una regia intima, sensuale, sempre pertinente all'evoluzione della storia e dei personaggi. Una regia che spia attraverso stipiti e spiragli, o "spara" in primissimo piano i volti nudi degli interpreti, modulando la propria scelta stilistica a seconda delle necessità di ciascuna scena. scompare.
La sceneggiatura, cofirmata da Arévalo, è ben strutturata, presenta i personaggi come pezzi di un puzzle che è lo spettatore a dover ricomporre, e ci invita a cercare i pezzi mancanti, distinguendo quelli giusti da quelli sbagliati. Perde però l'occasione di esplorare più a fondo il tema della (possibilità di) redenzione, lasciandolo solo sottotraccia. A prevalere è, dichiaratamente, quella rabbia che faceva parte del titolo originale del film, e che penetra il mood della storia. Straordinari gli attori, soprattutto Luís Callejo nei panni di Curro e Ruth Díaz, premio Orizzonti per la miglior attrice alla Mostra del Cinema di Venezia, in quelli di Ana. La vendetta di un uomo tranquillo è un thriller credibile, teso come una corda di violino, che non rinuncia alla sua identità etnica e a un'estetica autoriale, pur rispettando alla lettera i canoni del genere.
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