Regia: Gianni Amelio. Soggetto: Lorenzo Maronen. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Taraglio. Fotografia: Luca Bigazzi, Simona Poggi. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Maurizio Millenotti. Interpreti: Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Renato Carpentieri, Arturo Muselli, Giuseppe Zeno, Maria Nazionale, Enzo Casertano. Produttore: Agostino Sacca. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2017.
"La Tenerezza" narra una storia ambientata a Napoli, ma una Napoli lontana dagli scenari della malavita organizzata: stavolta le vicende hanno luogo fra le mura di una famiglia borghese, in un ambiente familiare in cui le gioie si uniscono a momenti di profondo sconforto e violenza, dove un padre vive con dei figli che purtroppo non ama. I figli in questione sono due bambini, fratello e sorella, in costante conflitto tra loro, vittime di un clima familiare poco stabile, dove possono soltanto osservare ciò che accade, senza poter assolutamente reagire. La vita che all'apparenza può sembrare felice, nasconde delle pieghe e delle sfaccettature di pura tragedia. Il dolore è tanto, ma la speranza è l'ultima a morire. "La Tenerezza" è un film che ben rappresenta il continuo fluire di sentimenti, tra persone diverse, che sembra facciano di tutto per allontanarsi da qualsiasi forma di affetto. Abbiamo un padre che non ama i suoi figli, che vittime della freddezza familiare hanno un rapporto contrastante. Sentimenti che sfumano nel sorriso ma anche nella violenza. Ma il titolo non è ingannevole, il regista Gianni Amelio ha dichiarato: "Io credo che il bisogno di tenerezza si abbia nei momenti di tragedia quando qualcuno è bombardato da tanti problemi: la tenerezza è un bisogno, è un bisogno darla ma soprattutto riceverla!". Parole che riassumono il senso del film, che parla d'amore, di storie d'amore che si incrociano e che ha un cast perfetto. La Napoli rappresentata qui è contemporanea, borghese, che esiste ma che prima d'ora non era mai stata raccontata, non molto spesso rappresentata. Si è sempre preferito parlare della parte più bassa e degradata della città, delle periferie, qui invece ci sono persone che hanno grandi e belle case, altrettanto grandi professioni, persone che non hanno problemi economici, hanno, però, dentro questo tarlo che potrebbe distruggerli ma non ce la fa. L'idea di questa pellicola, che unisce insieme la componente drammatica e quella del giallo, è nata a Gianni Amelio dopo che gli è stato proposto un libro "Essere felice", romanzo dell'autore partenopeo Lorenzo Marone.
Regia: Gianni Amelio. Soggetto: Lorenzo Maronen. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Taraglio. Fotografia: Luca Bigazzi, Simona Poggi. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Maurizio Millenotti. Interpreti: Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Renato Carpentieri, Arturo Muselli, Giuseppe Zeno, Maria Nazionale, Enzo Casertano. Produttore: Agostino Sacca. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2017. Durata: 103’.
"La Tenerezza" narra una storia ambientata a Napoli, ma una Napoli lontana dagli scenari della malavita organizzata: stavolta le vicende hanno luogo fra le mura di una famiglia borghese, in un ambiente familiare in cui le gioie si uniscono a momenti di profondo sconforto e violenza, dove un padre vive con dei figli che purtroppo non ama. I figli in questione sono due bambini, fratello e sorella, in costante conflitto tra loro, vittime di un clima familiare poco stabile, dove possono soltanto osservare ciò che accade, senza poter assolutamente reagire. La vita che all'apparenza può sembrare felice, nasconde delle pieghe e delle sfaccettature di pura tragedia. Il dolore è tanto, ma la speranza è l'ultima a morire. "La Tenerezza" è un film che ben rappresenta il continuo fluire di sentimenti, tra persone diverse, che sembra facciano di tutto per allontanarsi da qualsiasi forma di affetto. Abbiamo un padre che non ama i suoi figli, che vittime della freddezza familiare hanno un rapporto contrastante. Sentimenti che sfumano nel sorriso ma anche nella violenza. Ma il titolo non è ingannevole, il regista Gianni Amelio ha dichiarato: "Io credo che il bisogno di tenerezza si abbia nei momenti di tragedia quando qualcuno è bombardato da tanti problemi: la tenerezza è un bisogno, è un bisogno darla ma soprattutto riceverla!". Parole che riassumono il senso del film, che parla d'amore, di storie d'amore che si incrociano e che ha un cast perfetto. La Napoli rappresentata qui è contemporanea, borghese, che esiste ma che prima d'ora non era mai stata raccontata, non molto spesso rappresentata. Si è sempre preferito parlare della parte più bassa e degradata della città, delle periferie, qui invece ci sono persone che hanno grandi e belle case, altrettanto grandi professioni, persone che non hanno problemi economici, hanno, però, dentro questo tarlo che potrebbe distruggerli ma non ce la fa. L'idea di questa pellicola, che unisce insieme la componente drammatica e quella del giallo, è nata a Gianni Amelio dopo che gli è stato proposto un libro "Essere felice", romanzo dell'autore partenopeo Lorenzo Marone.
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