Regia: Nicole Garcia. Sceneggiatura: Milena Agus, Jacques Fieschi, Nicole Garcia. Montaggio: Simon Jacquet. Fotografia: Christophe Beaucarne. Scenografia: Arnaud De Moleron. Costumi: Catherine Leterrier. Interpreti: Marion Cotillard, Louis Garrel, Alex Brendemühl, Brigitte Rouan, Gwendoline Fiquet, Victoire Du Bois, Victor Quilichini. Produttore: Alain Attal. Distribuzione: Good Films. Origine: Francia, 2016.
Anni Cinquanta. Gabrielle vive in un piccolo paese nel sud della Francia. Vedendola presa da passioni che ritengono sconvenienti i genitori la fanno sposare con José, un gentile e onesto contadino spagnolo, sperando che questo la induca a comportarsi come si vorrebbe. Quando però si ritrova affetta da calcoli renali e viene inviata in una casa di cura sulle Alpi incontra un ufficiale che ha combattuto in Indocina e se ne innamora. Da quel momento il suo pensiero e i suoi sentimenti sono rivolti solo a lui. Saranno le situazioni della vita a decidere cosa ne sarà del suo desiderio.
Si può sicuramente affermare che senza la presenza di Marion Cotillard nel ruolo di Gabrielle e quella di Alex Brendemùhl al suo fianco nei panni del marito José il film avrebbe prestato il fianco a più di una critica negativa. Perché era sufficiente un piccolo falso nell'interpretazione e Gabrielle poteva trasformarsi in una ninfomane di paese da far sposare o da far internare in un (come si chiamavano allora) manicomio. Invece nel corpo e negli sguardi che Cotillard le regala si legge tutta la sofferenza interiore di una donna che, negli anni Cinquanta, attende quella liberazione femminile che seguirà solo nel decennio successivo e di cui ci viene data testimonianza nella situazione familiare della sorella.
Ma questo non è solo un film di una donna (regista) su una donna (personaggio e attrice) perché il ruolo del marito José viene trattato con pari attenzione e, si potrebbe quasi dire, tenerezza. Dinanzi alla domanda se abbia fatto la guerra lui risponderà che l'ha vista. Questa risposta vale su un piano storico per la Guerra Civile spagnola ma è anche applicabile al conflitto che ha visto scatenarsi nella sua compagna e al quale non ha voluto partecipare come belligerante geloso scegliendo piuttosto il ruolo di persona in grado di capire pur soffrendo. Questa capacità di entrare nell'intimo dei personaggi passando dalla pelle al pensiero salva il film anche dal rischio del mélo fine a se stesso portandolo a un livello decisamente superiore.
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