Regia: Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi. Soggetto: Fabio Bonifacci, Nicola Giuliano. Sceneggiatura: Fabio Bonifacci. Scenografia: Paki Meduri. Fotografia: Valerio Azzali. Montaggio: Giancarlo Fontana. Musica: Francesco Cerasi. Interpreti: Fabio De Luigi, Barbara Bouchet, Miriam Leone, Maurizio Lombardi, Lucia Ocone, Marina Rocco, Susy Laude, Francesco Di Leva, Eros Pagni, Carlo Luca De Ruggeri. Produttori: Francesca Cima, Nicola Giuliano. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2017.
Claudia è una giovane restauratrice che lavora in proprio, con l'aiuto delle due amiche più care. Da mesi ha completato un grosso lavoro per la Sovrintendenza ma la pubblica amministrazione non le paga quanto dovuto. L'unica entrata certa è la pensione della nonna Birgit, ma improvvisamente la nonna muore, e nella mente di Claudia e delle sue amiche si fa strada un insano proposito: surgelare il cadavere dell'anziana signora per continuare ad incassare la sua pensione fino a quando non avranno recuperato il credito loro dovuto. Simone è un incorruttibile maresciallo della Guardia di Finanza intenzionato a smascherare tutti coloro che compiono atti di piccola o grande illegalità.
I trentenni Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi dirigono Metti la nonna in freezer tenendo lo sguardo rivolto verso il mondo anglosassone: i titoli di riferimento passano da Getta la mamma dal treno (cui fa omaggio il titolo) a Weekend con il morto. Il contesto però è squisitamente italiano, e la comicità nasce da amare considerazioni familiari a molti: in primis quella che la precarietà abbinata all'insolvenza dello Stato rendono il welfare famigliare l'unica ancora di salvezza. Ma l'iniziativa di Claudia non può piacere a Simone, un Don Chisciotte che si batte contro il malcostume italico ed è determinato a stanare falsi invalidi, cronici evasori e impiegati in cerca di mazzette. Sono dilemmi etici veri, e sono ben costruiti nel dna dei personaggi.
L'idea è ottima e lo sviluppo convincente. Fabio De Luigi, che interpreta Simone, conquista il primo ruolo complesso della sua carriera comica, e ricambia con sfumature recitative finora mai svelate; Miriam Leone nei panni di Claudia è gradevole e sa gestire anche i momenti slapstick della storia; Lucia Ocone e Marina Rocco completano il quadro con le loro maschere comiche. Ma la vera sorpresa è Barbara Bouchet nei panni della nonna: prima di finire nel freezer dimostra una disinvoltura recitativa sorprendente.
È soprattutto dal punto di vista registico che Metti la nonna in freezer funziona. La scelta di dare alle scene e ai costumi una sfumatura uniformemente verdastra fa intuire due forti personalità creative dietro la cinepresa (e ci ricorda il talento di scenografo di Paki Meduri), così come il ritmo veloce e il montaggio agile di Giancarlo Fontana smarcano questa commedia dalla mediocrità di molto cinema contemporaneo. C'è molta cura in tutte le inquadrature (la fotografia è di Valerio Azzali, il piglio fumettistico è dei due registi), e la colonna sonora, che mescola i Mamas and Papas con Vivaldi, Pete Townshend con Mozart, Moriarty con Umberto Tozzi, crea un sound irriverente (ben amalgamato alle composizioni originali di Francesco Cerasi) tutt'altro che surgelato.
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