Regia: Brad Bird. Sceneggiatura: Brad Bird. Musica: Michael Giacchino. Montaggio: Anthony Greenberg. Scenografia: Raplph Eggleston. Produttori: John Lasseter, John Walker. Distribuzione: Walt Disney. Origine: U.S.A., 2018.
Mr Incredibile, Elastigirl e Siberius ci hanno provato a farsi riamare dalla gente, a dimostrare la propria utilità alle istituzioni, ma non c'è stato niente da fare: fuorilegge erano e fuorilegge rimangono. Non la pensa così, però, il magnate Winston Deavor, da sempre grandissimo fan dei Super, che intende perorare la loro causa e ha scelto Elastigirl come frontwoman per l'impresa. Convinto che il problema sia di percezione, grazie alle invenzioni della sorella Evelyn vuole dotare Helen di una telecamera per mostrare alla gente il suo punto di vista.
Elastigirl sale alla ribalta mentre Mr Incredibile siede in panchina, in attesa di tornare in azione, alle prese con le paturnie adolescenziali di Violetta, la matematica di Flash e i sorprendenti superpoteri del piccolo Jack Jack.
Il più strabiliante superpotere di Gli Incredibili 2 è quello di tenere incollati, far sorridere e far sghignazzare, intenerire e soddisfare, nonostante il primo film avesse già fatto tutto questo quattordici anni fa e lo avesse fatto meglio. La miscela è fatta di grandi réprise e di piccole novità, cui si aggiunge un citazionismo evidente ma non invadente, spesso interno al mondo Pixar.
L'azione riprende dove si era interrotta: i Super hanno avuto la loro occasione ma la sprecano, lasciando scappare Il Minatore (che fugge letteralmente fuori dal film, perché non se ne ha più traccia), lo spauracchio è ancora una volta quello di una vita normale, con un lavoro normale, ma un altro fan solletica la loro voglia di avventura e il loro desiderio di legittimazione. Un riccone che offre loro una villa à la Toni Stark (registicamente perfetta per le esplosioni di Jack Jack e le sue scorribande notturne oltre la grande vetrata), il cui padre (che assomiglia a Steven Spielberg) ha perso la vita senza mai smettere di "credere" nei supereroi e nella loro bontà. Ci sono cose a cui noi, invece, non crediamo fin dal primo momento, e questo è problema, ma l'originalità non è e non può più essere la priorità del film. C'è anche un nodo, il terrorismo ideologico di chi si oppone all'ipnosi collettiva e alla dittatura dei media, che resta solo abbozzato, ma altrove invece ci sono, a bilanciare il tutto, più sfumature relazionali, più ritmo, qualche ottima battuta e una lotta a quattro zampe in giardino che è spettacolo nello spettacolo.
La bellezza degli Incredibili alla loro prima apparizione stava tutta nello scarto che faceva misurare con gli altri film di supereroi, e quello purtroppo si è andato riducendo, ma Gli Incredibili 2 prova un'altra cosa: che la famiglia ideata da Brad Bird è nel suo insieme una creatura mutaforma, capace di cambiare rimanendo se stessa, adatta ad una serializzazione che in fondo è scritta da sempre nel suo DNA fumettistico. õª
Chi crede di conoscere Brad Bird, magari perché ha amato Il Gigante di Ferroo Ratatouille, o visto dieci volte Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi, non lo conosce in verità (mai) abbastanza. La sua carriera ha inizio alla tenerà età di 12 anni, con il primo cortometraggio firmato dal piccolo Philip Bradley (mentre, a 14, il nostro prende già lezioni di animazione da uno dei più importanti animatori della Disney, Milt Kahl). Compagno di scuola d'arte di John Lasseter (!), amico di Tim Burton, e complice dei suoi primissimi esperimenti con il cinema, Brad è anche l'inventore del personaggio di Krusty il clown nei Simpson, nonché doppiatore e padre di due figli avviati a fare loro stessi i doppiatori (negli Incredibili la sua è la voce di Edna Mode, ma la prima volta risale proprio al primo corto di Tim Burton).
Poi sono venute le incursioni nel cinema cosiddetto adulto, con Mission Impossible- Protocollo fantasma e Tomorrowland, ma noi continuiamo a preferirlo alle prese con neonati che incendiano casa, fluttuano nell'aria e siedono sul soffitto, come nel cortometraggio Jack-Jack Attack, che degli Incredibili è uno spin-off a tutti gli effetti. Per vederne realmente delle belle, però, attendiamo il ritorno della famiglia al completo. I tempi sono cambiati dal 2005 e Bird e la Pixar non sono tipi da non tenerne conto. Interrogato dalla curiosità di stampa e fan riguardo il sequel degli Incredibili, atteso nelle sale americane per il 21 giugno 2019, qualche tempo fa il regista rilasciò una riflessione in cui diceva che "la differenza principale risiede nel fatto che, quando uscì Gli Incredibili, esistevano solo altri due franchise supereroistici. Uno era quello degli X-Men, l'altro quello di Spider-Man, mentre ora ce ne sono 400 miliardi, ed esce un nuovo film di supereroi ogni due settimane. Bisogna evitare di seguire la scia degli altri. Quindi cerchiamo di concentrarci sull'area in cui si trovava il nostro film, che era più focalizzata sui personaggi, sulle relazioni e cose del genere, e vedere dove ci porta. Ma ci stiamo divertendo molto".
Un'affermazione, questa, che conferma, tra le altre cose, il modo di lavorare della casa di produzione californiana, così come abbiamo imparato a conoscerlo dai making of e dai racconti dei protagonisti del mestiere. Da sempre, infatti, la Pixar dà grandissima importanza alla fase di "brainstorming", investendo anche periodi di tempo molto lunghi nella ricerca di idee e nella continua revisione delle stesse con l'obiettivo di arrivare al concept e al disegno migliore in assoluto.
Helen viene scelta per condurre una campagna a favore del ritorno dei supereroi, mentre Bob deve gestire le imprese quotidiane di una vita "normale" a casa con Violetta, Flash e il piccolo Jack-Jack.
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.