Regia: Vincent Lobelle, Sébastien Thiery. Sceneggiatura: Sébastien Thiery. Fotografia: Jean-Paul Agostini. Musiche: Maxime Desprez, Michael Tordjman. Scenografia: Thierry Van Cappellen. Interpreti: Christian Clavier, Catherine Frot, Sébastien Thiery, Pascale Arbillot, Hervé Pierre, Claudine Vincent, Jeanne Rosa, Marie Colapietro, Benoît Tachoires. Produttore: Olivier Delbosc. Distribuzione: Cinema. Origine: Francia, 2018.
Andrè e Laurence sono una coppia di mezza età che non ha problemi economici e che si è adagiata in una routine quotidiana. Un giorno al supermercato Patrick, un uomo giovane affetto da sordità si avvicina ad André ritenendolo suo padre. Da quel momento la vita per la coppia cambia. Se Laurence non può essere la madre (è sempre stata sterile) ma vorrebbe esserlo André potrebbe essere il padre ma rifiuta assolutamente l'idea e ritiene che Patrick sia un truffatore. La coppia dovrà confrontarsi con delle situazioni fino ad allora impensabili. Questa commedia ha origini teatrali ma si è trasformata in cinema tout court grazie a un'interessante accoppiata.
Sébastien Thiéry, che è l'autore del testo e che interpreta il ruolo di Patrick, si è fatto affiancare da Vincent Lobelle e può avvalersi, nei ruoli dei due 'genitori' di una coppia rodata come è quella composta da Christian Clavier e Catherine Frot. Ne deriva una commedia costantemente in equilibrio tra osservazione sul piano sociale e gag divertenti con qualche situazione sopra le righe. Innanzitutto va sottolineato come Thiéry prosegua l'opera di sdoganamento dei temi riguardanti la disabilità che, grazie al politically correct portato all'eccesso, aveva congelato (e di fatto discriminato) qualsiasi rappresentazione di un portatore di handicap.
Anche senza fare spoiler in materia (non mancherà infatti una sorpresa) il personaggio di Patrick è tanto tenero quanto disturbante per il borghese André che si mette immediatamente sulla difensiva come molti fanno di fronte alla 'diversità'. Se poi quell''individuo' pretende anche di essere tuo figlio la chiusura a riccio diventa di livello esponenziale. Sul versante progressivamente opposto si colloca la rigida responsabile del personale Laurence che probabilmente ha riversato la sua insoddisfazione esistenziale sui sottoposti e che ora vede aprirsi la possibilità di coronare un sogno, seppur con modalità inconsuete.
In questo quadro si inseriscono personaggi minori come il medico di famiglia che contribuiscono alla riuscita di una pièce capace di suscitare più di un sorriso ma anche qualche non secondario elemento di riflessione.
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