Regia: Francesco Miccichè. Soggetto: Fabio Bonifacci. Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Francesco Miccichè. Fotografia: Arnaldo Catinari. Montaggio: Patrizio Marone. Musiche: Francesco Cerasi. Interpreti: Sergio Castellitto, Sabrina Ferilli, Valeria Fabrizi, Matilde Gioli, Antonio Catania, Antonella Attili, Gianfranco Gallo, Paola Tiziana Cruciani, Luigi Imola, Siria Simeoni, Vincenzo Sebastiani, Paolo Calabresi. Produttori: Federica e Fulvio Lucisano. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2018.
Sergio è un geometra che ora fa il carpentiere. Sabrina è una ex cantante che ora lavora nel ristorante del suo compagno. I due sono amanti ma, a causa dei rispettivi problemi di carattere economico, non possono andare a vivere insieme lasciandosi alle spalle le famiglie. Tutto però sembra poter cambiare quando un collega di Sergio decide di vendicarsi degli scherzi di cui è spesso vittima facendogli credere di aver vinto tre milioni di euro alla lotteria. Ora Sergio, che si crede ricco, prende coraggio e convince Sabrina a fuggire con lui. Entrambi si portano dietro una parte della parentela. La verità però non tarderà ad emergere e i due dovranno elaborare delle strategie per cercare di non deludere chi hanno coinvolto nella loro storia.
Francesco Micciché ha creato una nuova coppia del cinema italiano che, è da sperarlo, troverà nuove occasioni per mostrare la propria affinità. Va detto che anche il contesto in cui i due sono inseriti, cioè gli attori che interpretano i parenti, offrono la sensazione di un affiatamento non così consueto nel cinema italiano. Quanto sopra offre un contributo di pregio a una sceneggiatura, scritta da Micciché con Fabio Bonifacci, che non si limita ad essere un omaggio alla classica 'commedia all'italiana' (ne abbiamo visti tanti non proprio riusciti) ma va oltre proponendo una lettura critica del presente tenendosi alla larga da sterili tentativi di imitazione.
C'è tutta la rabbia della frustrazione di questi nostri giorni nelle dinamiche che tengono insieme i due nuclei familiari anche quando Sergio e Sabrina si saranno liberati dei reciproci partner. La nonna con un'anca che fa male a comando, la figlia esperta in serie tv piuttosto che l'adolescente aspirante calciatore sono tutti privi di progetti che prevedano una crescita consapevole da affrontare passo dopo passo.
I due protagonisti poi soffrono per quello che avrebbe potuto essere e non è stato e se uno maschera la disillusione dietro un sorriso l'altra canta a comando "Faccetta nera" sentendosi messa più a nudo che in un porno show. Non resta che aggrapparsi inizialmente a un sogno che si trasforma in un'illusione da far credere vera a chi sta loro intorno per non perdere quel po' di dignità che ancora non ha dichiarato la resa dinanzi a una società in cui la lotta di classe non è finita, come alcuni pretenderebbero che sia, ma continua condotta dai furbi, dagli arrivisti, da chi i soldi li ha già e ne vuole di più e sta vincendo in tutto il mondo. Tutto ciò non dimenticando mai di provocare il sorriso e la risata come una commedia (italiana o no) deve saper fare.
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