Regia: Louis-Julien Petit. Sceneggiatura: Marion Doussot. Fotografia: David Chambille. Montaggio: Nathan Delannoy. Musica: Laurent Perez Del Mar.
Interpreti: Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena, Patricia Guery, Marie-Christine Descheemaker, Laetitia Grigy, Sarh Suco.
Produttori: Liza Benguigui. Distribuzione: Teodora Film. Origine: Francia, 2018.
Lady D, Édith Piaf, Brigitte Macron, Beyoncé, Salma Hayek e le altre scalpitano davanti al cancello dell'Envol, centro di accoglienza diurno ubicato nel Nord della Francia e destinato a ricevere donne senza fissa dimora. Nascoste dietro agli pseudonimi celebri che si sono scelte per preservare il loro anonimato, cercano e trovano per qualche ora riparo tra quelle mura. Una doccia, un caffè, qualche ora di calore umano le confortano e le rimettono in piedi. Almeno fino al giorno in cui Audrey e Manu, che dirigono con polso e benevolenza il centro, non ricevono lo 'sfratto'. I fondi sono sospesi secondo le disposizioni della municipalità che ritiene il tasso di reinserimento insufficiente e non vuole più dispensare senza risultati. Ma Audrey e Manu con l'aiuto di Hélène, psicologa trascurata dal marito, non si arrendono e decidono di installare clandestinamente un laboratorio terapeutico e un dormitorio. Radioso come Discount, il nuovo film di Louis-Julien Petit volge una suggestiva materia documentaria sul quotidiano di donne senza un domicilio fisso in una brillante commedia sociale. E tutto funziona a meraviglia, a partire dal casting condotto da quattro attrici resistenti: Audrey Lamy, Corinne Masiero, Déborah Lukumuena e Noémie Lvovsky. Al loro fianco una dozzina di donne che hanno conosciuto la precarietà e la strada, attrici non professioniste le cui vite hanno in alcuni casi ispirato il loro ruolo.
Dirette con grazia e filmate col cuore, le interpreti si rivelano dentro un film che fronteggia l'incapacità delle civiltà moderne di farsi carico della sorte dei più fragili. In perfetto equilibrio tra cinema impegnato e feel good movie, Le invisibili insinua in maniera sottile la violenza della strada (l'aggressione sessuale) e il terrore come norma quando una donna è fuori nel mondo. Profondamente toccato dal libro di Claire Lajeunie ("Sur la route des invisibles: Femmes dans la rue"), l'autore francese trascorre un anno nei centri di accoglienza per raccogliere testimonianze e realizza un film che dona voce alle donne dimenticate dal mondo e a quelle che le sostengono, accogliendole 'senza condizioni' e alleviando la loro angoscia quotidiana. Due categorie impercettibili agli occhi della società convergono al centro di una riflessione che trasforma progressivamente la disperazione in un energico gesto di insubordinazione e di solidarietà, la tragedia annunciata in commedia sensibile.
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