Regia e sceneggiatura: Donato Carrisi. Fotografia: Federico Masiero. Montaggio: Massimo Quaglia.
Interpreti: Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Luis GNecco, Vinicio Marchioni, Stefano Rossi Giordani, Riccardi Cicogna.
Produttore: Alessandro Usai. Distribuzione: Medusa Film. Origine: Italia, 2019.
Bisogna avere un sacrosanto timore dei conigli, soprattutto se giganti, come aveva già dimostrato il bellissimo Donnie Darko e come conferma L'uomo del labirinto. Nel nuovo film di Donato Carrisi i mostri prendono la forma del simpatico animaletto per condurre lo spettatore in un labirinto che è sia fisico che mentale. Lo scrittore e sceneggiatore dopo il successo del suo film d'esordio La ragazza nella nebbia, torna dietro la macchina da presa proponendo un altro suo inquietante thriller. A caratterizzare la sua seconda opera è la scelta del cast, perché se trovare Toni Servillo nei panni dell'investigatore privato non è una sorpresa visto che con questo straordinario attore aveva già lavorato nel film La ragazza nella nebbia, rappresenta uno straordinario successo avere nella partita un mostro sacro come Dustin Hoffman.
Ma L'uomo del labirinto da questo punto di vista è un esempio di incroci perché per il terzo ruolo importante della pellicola è stata chiamata Valentina Bellè che ha lavorato nella prima stagione della serie I Medici nel ruolo di Lucrezia Tornabuoni madre di Lorenzo il Magnifico mentre lo stesso Hoffman era uno degli attori principali della prima stagione.
L'uomo del labirinto prende lo spunto dalla sparizione di una ragazza di 13 anni che oramai donna riesce a fuggire al suo mostruoso carceriere. A cercare di capire come poter catturare il suo rapitore che la vessava e puniva mascherato con una testa di coniglio bianco in un interminabile labirinto due personaggi molto diversi per approccio e istinti: da un lato il dottor Green che ha il volto a volte bonario a volte severo di Hoffman e dall'altro quello di un investigatore privato, Bruno Genko, che è invece Servillo, consapevole che è all'ultima caccia non solo della sua carriera ma anche della vita, visto che è incalzato da un male incurabile. Il dottor Green, poi, è un curioso tipo di profiler perché per tracciare un identikit del rapitore cerca di interpretare i ricordi e le immagini che la donna, Samantha, appunto Valentina Bellè, lentamente propone nonostante sia ancora emotivamente traumatizzata dopo gli anni di sevizie. Metodi più tradizionali toccano all'investigatore anche alla ricerca di un suo personale riscatto visto che quando venne rapita la ragazza non riuscì a risolvere il caso.
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