Regia: Greta Gerwig Sceneggiatura: Greta Gerwig. Fotografia: Yorick Le Saux. Scenografie: Jess Gonchor. Costumi: Jacqueline Durran. Musica: Alexandre Desplat.
Interpreti: Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Timothee Chalamet, Laura Dern, Meryl Streep, James Norton, Louis Garrel, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Abby Quinn, Tracy Letts..
Produttore: Denise Di Novi, Amy Pascal. Distribuzione: Warner Bros. Origine: USA. 2019
Tra i tanti adattamenti del romanzo di Louisa May Alcott il primo è muto; gli ultimi sono una miniserie e un film ambientato ai nostri tempi, usciti entrambi due anni fa per il centocinquantenario del libro. Affermatasi prima come attrice, poi come regista del premiato Lady Bird, Greta Gerwig ne propone ora una nuova versione fedele e intelligente, che mette assieme due periodi della vita delle sorelle March (quindi due romanzi: anche Piccole donne crescono), alternandone gli episodi in modo da ottenere nuovi significati. Jo e Meg, Amy e Beth sono viste, infatti (anche se le attrici non cambiano, ingenerando un tantino di confusione), come adolescenti nell' età dei sogni e come giovani donne alle prese con la realtà: una realtà largamente dominata dai maschi. Non che gli uomini (Laurie e Bhaer in particolare) siano oppositori delle ragazze, ben più esuberanti ed energiche di loro. Però l'editore di Jo, Mr. Dashwood, detta le regole di un lavoro letterario di successo, che sono poi le norme sociali dell' epoca: per una donna il lieto-fine coincide col matrimonio. Greta, insomma, usa un classico della letteratura per "piccole donne" di 150 anni fa per parlare alle piccole donne di oggi. Ha l'accortezza di non fare delle vittime di Jo & sorelle; anzi, dissemina il film di episodi allegri. E soprattutto ritrae Josephine, detta Jo (la sua attrice-feticcio Saoirse Ronan), il personaggio preferito di generazioni di adolescenti, come un esempio di consapevolezza e libertà di pensiero. Frattanto, mostra di tenere ben presente il forte elemento autobiografico che la Alcott nascose nelle pieghe del racconto, facendo capire quanto fosse difficile (e quanto lo sia tuttora) per una donna realizzare le proprie aspirazioni artistiche. Lei ce l'ha fatta. E forse, ai prossimi Oscar, la vedremo contendersi la statuetta per la regia col suo compagno Noah Baumbach, l'autore di Storia di un matrimonio.
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